Marinella Colombo scrive all’On. Muscardini

Gent.le On. Muscardini,


volevo informarvi esattamente di quanto avvenuto negli ultimi giorni: venerdi
19 febbraio ho visto i miei bambini da soli per strada, li ho chiamati e loro
sono immediatamente venuti via con me. Stanno bene, anche se i traumi degli
ultimi mesi sono evidenti. Sono felici di avere ritrovato finalmente la mamma,
il genitore che da 10 mesi le amministrazioni tedesche (Jugendamt, tribunali,
procura) si erano impegnati a cancellare. Quando i bambini erano in Italia,
sono stati presi tutti una serie di provvedimenti unilaterali (non avevo
neppure un avvocato) e segreti contro di me. Dall’8 di maggio si sono invece
impegnati a non fare assolutamente niente, promesse vuote, mai realizzate.


Io tornero’ in Italia solo quando il mio paese mi avrà confermato il suo
appoggio.

I miei bambini sono cittadini italiani e non c’é motivo perché crescano senza
un genitore non-tedesco; cosa che io invece non ho mai fatto.

Il 17  marzo é stata fissata l’udienza in Cassazione; da parte tedesca ci
sarà nuovamente un’immensa pressione. Sarà capace l’Italia di non farsi
intimidire?


Già il fatto che in Italia non sia previsto il ricorso in Corte d’appello in
tempi brevissimi, ma direttamente in Cassazione, é un’ingiustizia ed una
discriminazione rispetto ai cittadini degli altri peasi europei che hanno
invece diritto alla Corte d’Appello, quindi a 3 e non solo 2 gradi di giudizio.

 

Abbiamo ancora tanto bisogno di aiuto.

Potete sostenerci, Lei, gli altri eurodeputati, deputati ed altri senatori,
come il dott. Valditara, a Roma?

Resto in attesa e La ringrazio infinitamente.


Marinella Colombo