FARE POLITICA DOVREBBE ESSERE UNA MISSIONE IGNORANDO I PROPRI INTERESSI E I PROPRI IMPULSI

Non stupisce più di tanto, anche se inorridisce, la dichiarazione, confermata in un suo libro, della governatrice del South Dakota che tranquillamente scrive di avere ucciso deliberatamente il suo cane, cucciolo di 14 mesi, perché non obbediva e non andava bene per la caccia.

Non contenta di questa infamia la governatrice ha subito dopo ucciso, con la stessa pistola, una capretta perché la trovava brutta.

Entrambi gli animali, con indifferente crudeltà, sono stati portati sul luogo dell’esecuzione dalla stessa governatrice che, fino all’uscita delle sue dichiarazioni, era, e forse è ancora, favorita per affiancare Donald Trump nel ticket per le presidenziali di novembre.

Ovviamente, come riporta ampiamente il Corriere della Sera di domenica 28 aprile, si sono levate molteplici voci e proteste, da vari campi, ma al di là della tragica fine dei due poveri esseri viventi e delle battaglie, che condividiamo sempre per difendere gli animali, quello che in questo momento ci preoccupa è il futuro del popolo americano affidato a persone come Kristi Noem.

Il motto di Trump era ed è ‘Rendiamo di nuovo grande l’America’ e, a prescindere dalle molte intricate e buie vicende che lo circondano, ci si chiede di quale spessore morale, culturale e civile siano gli altri suoi alleati e sostenitori dopo aver appreso la torbida coscienza che guida la governatrice del South Dakota e come, con questi alleati, intenda fare di nuovo grande l’America!

Che, in ogni parte del mondo, ci sia un irrefrenabile scadimento del personale politico, che nella società, e perciò nei singoli, sia sempre più difficile ritrovare basilari sentimenti di umanità ed empatia, anche le guerre in corso lo dimostrano, che ci sia un preoccupante aumento dalla violenza e dell’indifferenza sono purtroppo dati che conosciamo tutti.

La difficoltà degli Stati Uniti per trovare, in ogni ordine e grado, persone degne di rappresentare i cittadini in sede locale, nazionale e mondiale pone inquietanti interrogativi anche rispetto alle alleanze nel contesto internazionale.

Ci preoccupiamo, in molti, dei gravi problemi dovuti a quelle azioni umane che hanno messo a rischio la stabilità del pianeta, cambiamenti climatici, distruzione dell’ecosistema etc, ora è anche arrivato il momento di chiederci se, per risolvere questi problemi, non dobbiamo modificare il nostro approccio alla politica e ai modi nei quali diamo consenso alla classe dirigente.

I politici, di ogni ordine e grado, devono dare prova di avere moralità, onestà, disinteresse, capacità di provare empatia, conoscenza dei valori e rispetto dei diritti fondamentali di ogni essere vivente e dello stesso pianeta.

Fare politica dovrebbe essere una missione, un impegno a tutto campo per il quale si deve essere disposti a ignorare i propri impulsi, a dimenticare i propri interessi, a sentire che il proprio dovere è superiore al proprio diritto.

Oggi un cane ed una capra ci hanno comunque dimostrato che la governatrice del South Dakota è indegna di governare anche la propria casa in campagna.