Risoluzione del Parlamento europeo sulle relazioni transatlantiche

PROPOSTA DI  RISOLUZIONE

presentata a seguito di dichiarazioni del Consiglio e della Commissione

a norma dell’articolo 103, paragrafo 2, del regolamento

da Cristiana Muscardini, Adam Bielan, Ryszard Czarnecki, Hanna Foltyn-Kubicka e Konrad Szymański

a nome del gruppo UEN

sulle relazioni transatlantiche

B6‑0280/2008

Risoluzione del Parlamento europeo sulle relazioni transatlantiche

Il Parlamento europeo,

–    vista la dichiarazione transatlantica sulle relazioni tra l’Unione europea e gli Stati Uniti del 1990 e la Nuova agenda transatlantica (NAT) del 1995,

–    viste le conclusioni del Consiglio europeo di Bruxelles del 16 e 17 dicembre 2004, in particolare le sezioni dal titolo “Un ordine internazionale basato su un multilateralismo efficace” e “Collaborazione con i partner”,

–    visti i risultati del vertice UE-USA svoltosi il 30 aprile 2007 a Washington DC,

–    viste le sue precedenti risoluzioni sulle relazioni transatlantiche, in particolare le due risoluzioni del 1° giugno 2006 sul miglioramento delle relazioni UE-US nel quadro di un accordo di partenariato transatlantico e sulle relazioni economiche transatlantiche UE-USA, e la risoluzione comune sulle relazioni transatlantiche del 10 gennaio 2005,

–    visto l’accordo sui trasporti aerei UE-USA, entrato in vigore il 28 marzo 2008,

–    vista la dichiarazione di apertura degli investimenti UE-USA,

–    visto il prossimo vertice UE-USA che si terrà il 10 giugno 2008 a Lubiana,

–    visto l’articolo 103, paragrafo 2, del suo regolamento,

A.  considerando che il partenariato fra l’Unione europea e gli Stati Uniti si basa sulla condivisione dei valori della libertà, della democrazia, della stato di diritto e del rispetto dei diritti dell’uomo e che detti valori sostengono e rendono possibile l’esistenza delle economie, della sicurezza e della stabilità nell’area euro-atlantica,

B.  considerando che la cooperazione economica tra l’Unione europea e gli Stati Uniti costituisce il motore dell’economia mondiale, incidendo del 40% sul commercio mondiale, e promuove la crescita e l’innovazione a livello globale per il beneficio di tutti,

C.  considerando che l’Unione europea e gli Stati Uniti svolgono ruoli essenziali sulla scena politica ed economica mondiale e che condividono la responsabilità di promuovere la pace, la democrazia e la stabilità nel mondo, attualmente esposta a nuove sfide politiche ed economiche di dimensioni considerevoli,

D.  considerando che, nella lotta contro il terrorismo internazionale, occorre sottolineare l’importanza del pieno rispetto del diritto e dei trattati internazionali in materia di diritti dell’uomo e libertà fondamentali,

E.   considerando che l’entrata in vigore dell’accordo di aviazione internazionale tra l’UE e gli USA rappresenta solamente la prima fase di un accordo “Cieli aperti” più ampio e che i negoziati relativi alla seconda fase sono stati avviati il 15 maggio a Lubiana,

F.   considerando che la promozione di una politica di apertura degli investimenti funge da termine di paragone per elaborare le politiche, affrontare nuove sfide e interagire con i partner sulla scena globale,

1.   si compiace dei progressi compiuti nelle relazioni UE-USA e della cooperazione transatlantica più stretta in materia di politica estera; è tuttavia cosciente del fatto che, su numerosi temi politici come quelli relativi al Tribunale penale internazionale e al Protocollo di Kyoto sul cambiamento climatico, esistono divergenze di analisi, diagnosi e approccio politico tra l’Unione europea e gli Stati Uniti; auspica che il prossimo Presidente degli Stati Uniti si impegnerà, congiuntamente con la sua Amministrazione, per risolvere tali problemi;

2.   sottolinea l’esigenza di una cooperazione più stretta tra l’UE e gli Stati Uniti nella lotta contro il terrorismo e la proliferazione delle armi di distruzione di massa così come la necessità che entrambe le parti sostengano il ruolo che le Nazioni Unite devono svolgere in tali ambiti; si compiace pertanto dell’impegno dimostrato da entrambe le parti nella ricerca di una risposta globale efficace alle maggiori minacce alla pace e alla sicurezza internazionali poste dalla proliferazione delle armi di distruzione di massa e dai relativi sistemi di lancio, così come alle esportazioni e alla proliferazione irresponsabile delle armi convenzionali, comprese le armi di piccolo calibro e leggere;

3.   si compiace a tal proposito della stretta cooperazione tra l’UE e gli USA sulla questione nucleare irachena sfociata il 3 marzo 2008 nell’approvazione della risoluzione 1803 da parte del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che impone nuove sanzioni all’Iran e incoraggia entrambe le parti affinché persistano nel rafforzamento dell’AIEA e nella creazione di un sistema esaustivo di accordi internazionali sulla non proliferazione delle armi di distruzione di massa al fine di rafforzare congiuntamente il trattato di non proliferazione;

4.   ribadisce il proprio convincimento in merito al fatto che la politica estera e di sicurezza comune dovrebbe essere intesa come elemento che integra gli strumenti esistenti di cooperazione transatlantica e non che mira a sostituirli e afferma nuovamente che la NATO è un garante della sicurezza europea e dovrebbe evolversi anche come forum per il dibattito politico tra i due partner;

5.   ritiene che gli Stati Uniti dovrebbero continuare a discutere e fornire spiegazioni in seno alla NATO circa il sistema previsto di difesa missilistica, allo scopo di consentire all’Alleanza e all’Europa di rimanere unite e di sostenere le pressioni degli altri paesi; riconosce il contributo sostanziale che sarà apportato alla protezione dell’Europa contro i missili balistici a lungo raggio dal previsto stanziamento di dispositivi statunitensi di difesa missilistica sul territorio europeo; accoglie con favore il sostegno ai piani degli Stati Uniti accordato in occasione del vertice NATO di Bucarest, così come la sua decisione di estendere il sistema a parti dell’Europea che non sarebbero incluse negli attuali piani degli USA;

6.   ritiene che sussistono tutte le condizioni necessarie a rafforzare in modo sostanziale le relazioni economiche transatlantiche, ma sottolinea che occorrono ulteriori sforzi al fine di tradurre dette relazioni in un concetto operativo e strategico in grado di ottenere un sufficiente sostegno politico e pubblico; sottolinea pertanto la necessità che il Congresso degli Stati Uniti e il Parlamento europeo partecipino pienamente a tale processo;

7.   esorta entrambe le parti a rafforzare la cooperazione nel settore energetico, allo scopo di promuovere l’efficienza e la sicurezza energetiche, ad adoperarsi per la creazione di un mercato energetico globale stabile e prevedibile basato sulle regole del mercato e a tentare di includere le disposizioni che disciplinano gli scambi di energia nei regolamenti dell’OMC;

8.   esorta i partner europei e americani a prendere in considerazione nelle loro relazioni economiche il ruolo e le specificità dei settori della cultura e dell’istruzione;

9.   chiede agli Stati Uniti di porre immediatamente termine al regime di visti e di trattare i cittadini di tutti gli Stati membri dell’UE in modo ugualitario, sulla base della piena reciprocità; in tale contesto, accoglie con favore l’avvio di colloqui UE-USA sulla nuova gamma di richieste sollevate dagli Stati Uniti  per la sicurezza volte a istituire un sistema di esenzione del visto;

10. plaude all’entrata in vigore dell’accordo “Cieli aperti” che, rimuovendo tutti i limiti sulle rotte, i prezzi e il numero dei voli, ha aperto i servizi tra gli Stati Uniti e l’Unione europea; ritiene tuttavia che un obiettivo fondamentale sia il completamento di una zona di libera aviazione comprendente mercati che congiuntamente ammontino a più di un miliardo di passeggeri l’anno e più del 50% del traffico aereo globale;

11. plaude all’impegno congiunto sulle politiche di apertura degli investimenti volte a creare un contesto fruttuoso e ampio per gli investimenti che comporti chiari benefici per le società di entrambe le parti e, conseguentemente, per la crescita e lo sviluppo globali;  

12. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai parlamenti degli Stati membri e al Presidente e al Congresso degli Stati Uniti di America.