Il mondo non è al riparo da una nuova crisi alimentare – predicono molti esperti che, non sempre, per fortuna, hanno avuto ragione. La ONG che opera nel Sahel per conto di “Azione contro la fame” di Madrid, dichiara tuttavia che la carestia è una continua minaccia, poiché le produzioni cerealicole nel 2009 sono seriamente diminuite, a causa delle piogge erratiche in particolare: nel Chad il 34% in meno, nel Niger il 31%, nel Burkina Faso il 10%. Anche se nel Mali la situazione è migliore ( più 10%), il nord-est del paese è rimasto anch’esso colpito (dati forniti dal “Mouvement pour une Organisation Mondiale de l’Agriculture”).
Dieci milioni di persone, nei prossimi mesi, potrebbero essere colpiti in questa regione del mondo in cui 300 mila bambini già muoiono ogni anno per malnutrizione. Questa nuova crisi sopraggiungerebbe soltanto due anni dopo quella precedente e sarebbe la conferma dell’impossibilità per questi paesi di trovare la via dello sviluppo se sono regolarmente colpiti da gravi crisi alimentari, che falcidiano la loro popolazione.
La Commissione, oltre i programmi d’aiuto già preventivati,
- prevede altre misure per far fronte alla minaccia di una nuova crisi?
- Non ritiene necessario promuovere investimenti in questi paesi, al fine di modernizzare le loro agricolture e renderle idonee a fronteggiare i rischi climatici?
- Quali iniziative intende proporre contro la speculazione per stabilizzare i mercati agricoli internazionali, la cui ipervolatilità dei corsi aggrava drammaticamente la situazione in molti paesi?