TRANS PER COSTRIZIONE

L’allarme è stato lanciato dal ministro brasiliano dei Diritti umani Maria do Rosario. Il governo di Brasilia metterà in campo una speciale task-force per smantellare una rete criminale che adesca adolescenti – anche via internet – nelle regioni povere del Brasile per costringerli a diventare transessuali e poi mandarli a prostituirsi anche in Europa. “Questi giovani – ha detto il ministro – sono trasformati nella loro sessualità in maniera violenta. E’ una situazione abominevole che deve essere investigata”.


Può la Commissione rispondere ai seguenti quesiti


1.    Conosce il contenuto di questa indagine?


2.    Sono stati scoperti sui mercati del sesso in Europa dei casi come quelli denunciati dal ministro brasiliano?


3.    Non ritiene opportuno che l’Europol collabori con le autorità brasiliane per prevenire il fenomeno dell’emigrazione verso l’Europa dei giovani coinvolti nel losco traffico?


4.    E’ a conoscenza di fenomeni di trasformazione sessuale violenta accaduti nei Paesi dell’Unione?



E-002270/2012


Risposta di Cecilia Malmström


a nome della Commissione


(19.4.2012)


 


 


La lotta contro la tratta di esseri umani è una priorità dell’Unione e degli Stati membri. La Commissione condivide la preoccupazione dell’onorevole parlamentare per la tratta dei giovani dal Brasile nell’UE.


 


La Commissione non ha avuto accesso al contenuto dell’indagine menzionata. L’OCTA di Europol del 2011[1] rileva che i criminali brasiliani sono sempre più spesso individuati come facilitatori dell’immigrazione illegale nell’UE. I migranti irregolari possono essere più vulnerabili a diventare vittime della tratta. Inoltre, FRONTEX[2] ha riferito che i brasiliani sono la nazionalità più rappresentata fra le potenziali vittime della tratta di cittadini non europei nell’UE. In considerazione di ciò, la tratta degli esseri umani è attualmente oggetto del dialogo fra la Commissione e il Brasile sulla migrazione e del dialogo costante UE-Brasile sui diritti dell’uomo.


 


Mediante gli strumenti disponibili, quali le squadre investigative comuni e gli archivi di lavoro per fini di analisi, Europol sostiene e rafforza l’azione delle autorità competenti degli Stati membri dell’UE nei casi transfrontalieri di tratta degli esseri umani. Inoltre è all’esame la possibilità di stabilire un accordo di cooperazione per condividere i dati relativi alla tratta degli esseri umani tra il governo brasiliano e Europol.


 


La direttiva 2011/36/UE[3] si applica a tutte le forme di tratta degli essere umani e pone un’attenzione speciale sugli aspetti di genere della tratta. La Commissione ha inoltre finanziato progetti volti a rafforzare la cooperazione internazionale fra il Brasile e i paesi UE di destinazione, come ad esempio il progetto “Promuovere partnership transnazionali”[4] che affronta la questione del reclutamento di giovani transessuali brasiliani. Per ulteriori informazioni sui progetti, si rinvia al sito web anti-tratta dell’UE[5].


 


 


 






[1]     https://www.europol.europa.eu/content/press/europol-organised-crime-threat-assessment-2011-429.



[2]     http://frontex.europa.eu/assets/Publications/Risk_Analysis/Situational_Overview_on_Trafficking_in_Human_Beings.pdf.



[3]     Direttiva 2011/36/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 aprile 2011, concernente la prevenzione e la repressione della tratta di esseri umani e la protezione delle vittime, e che sostituisce la decisione quadro del Consiglio 2002/629/GAI, GU L 101 del 15.4.2011, pagg.1-11.



[4]     http://ec.europa.eu/anti-trafficking/entity?id=bdf99c5e-eb32-460e-8501-6137bb8a5f0c.



[5]     http://ec.europa.eu/anti-trafficking/index.action?breadCrumbReset=true.