PRESTITI BCE E SOSTEGNO ALLE IMPRESE E ALLE FAMIGLIE

L’altalena degli interessi dei titoli di Stato e quella conseguente degli spread continua a seminare sfiducia ed insicurezza, nonostante le misure d’austerità imposte dall’UE e decise dai vari governi della zona euro. Anche l’iniezione di centinaia di miliardi (489,1 più 529) praticata alle banche dalla BCE non è servita a dissipare dubbi e timori sull’auspicata ripresa: l’economia infatti è ferma e le imprese e le famiglie non riescono ad avere prestiti per nuovi investimenti. La liquidità fornita dalla BCE alle banche italiane, ad es., è servita solo per ricomprare le proprie obbligazioni e/o per depositarla nei forzieri di Francoforte? Mentre le banche italiane tra dicembre-gennaio hanno acquistato titoli di Stato per 32,6 miliardi, i prestiti bancari alle imprese e alle famiglie italiane si sono ridotti di 20 miliardi. La seconda tranche del prestito Ltro subirà la stessa sorte?


La Commissione



  1. può dirci a quanto assommano i depositi presso la BCE?

  2. Qual è il senso dei prestiti BCE se le stesse somme vengono depositate presso la stessa banca centrale che li eroga?

  3. Non ritiene che questa politica finanziaria risulti un fine a sé stessa, senza portare nessun sostegno all’economia reale?

  4. Non crede opportuno e necessario esercitare le più forti pressioni presso la BCE al fine di convincerla a far destinare gli eventuali prestiti alle imprese ed alle famiglie?

Quali altri disastri bisognerà sperimentare per convincere i responsabili che questa austerità conduce alla recessione, se nel frattempo non si prevedono misure a sostegno dell’economia reale?



E-004098/2012


Risposta di Olli Rehn


a nome della Commissione


(9.7.2012)


 


 


Gli ultimi dati disponibili sul bilancio della Banca d’Italia risalgono al marzo 2012. In base a tali dati, i depositi da parte di istituti di credito dell’area dell’euro ammontavano a 9,9 miliardi di euro, più 6,7 miliardi di euro sul conto corrente. I dati sulle somme depositate esclusivamente presso la BCE non sono disponibili.


 


Inoltre, secondo il bilancio della Banca d’Italia summenzionato, alla fine del marzo 2012 i prestiti a lungo termine per le operazioni di rifinanziamento di istituti di credito dell’area dell’euro erano pari a 267,6 miliardi di euro. I dati su depositi e prestiti indicano che i prestiti erogati nell’ambito delle operazioni LTRO della BCE non sono stati nuovamente depositati presso la BCE.


 


Lo studio condotto dalla BCE nell’aprile 2012 sui prestiti concessi dalle banche rivela una significativa diminuzione del ricorso, da parte delle banche dell’area dell’euro, a standard di concessione di credito alle imprese particolarmente rigorosi, nonostante un deciso inasprimento di tali standard in alcuni dei trimestri del 2011, e indica che ciò è dovuto, con ogni probabilità, all’impatto positivo che le due aste triennali LTRO hanno avuto sulle condizioni di finanziamento delle banche.


 


Il trattato garantisce l’indipendenza della BCE. Inoltre, esercitare pressioni sulle banche al dettaglio in merito alla gestione della loro liquidità non rientra nelle competenze della BCE.