TEST IN LABORATORI CLANDESTINI

Nei giorni scorsi i finanzieri e le guardie Lav hanno scoperto e sequestrato in provincia di Modena un laboratorio per la sperimentazione animale non autorizzato e in precarie condizioni igienico-sanitarie. Topi, conigli, criceti venivano soppressi per esami istologici o sottoposti a prove di laboratorio per ottenere certificazioni per dispositivi medicali da usare in campo sanitario. Denunciati per maltrattamento di animali il veterinario, l’amministratore dell’azienda e sua moglie.


 


La Commissione:


 


1. ha notizia di episodi simili verificatisi in altri paesi dell’Unione? Se sì in che modo si è intervenuti?


2. L’esistenza di laboratori clandestini permette di immettere sul mercato prodotti che possono provocare danni irreparabili alla salute degli utenti. Non ritiene opportuno prendere provvedimenti più duri nei confronti di chi aggira le regole?


3. Non crede che siano necessari maggiori controlli sulla reale applicazione delle leggi, già in vigore, riguardanti i test per medicinali effettuati sugli animali?


4. Vista la facilità con cui si producono ‘falsi’ potrebbe imporre alle aziende farmaceutiche procedure più rigide e più trasparenti con le quali applicare sulle confezioni dei medicinali le diciture ‘clinicamente testati’, ‘non testati su animali’ e simili?


 


 



E-007712/2011
Risposta di Janez Potoènik
a nome della Commissione


(15.9.2011)


 


 


Il controllo dell’applicazione della normativa comunitaria in materia di ambiente, comprese la severità e la portata delle sanzioni previste in caso di non conformità, sono di competenza unica degli Stati membri dell’Unione europea, mentre è compito della Commissione assicurare l’attuazione della normativa da parte degli Stati membri.


 


Per quanto riguarda gli esperimenti sugli animali, la Commissione viene informata occasionalmente, attraverso vari canali, di presunte inosservanze della direttiva (direttiva 86/609/CEE, recentemente sostituita dalla direttiva 2010/63/UE) e indaga sui casi che presentano sufficienti elementi di prova. A maggiore tutela degli animali usati nelle procedure scientifiche, la nuova direttiva, che diventerà effettiva dal 1° gennaio 2013, prevede ispezioni regolari, e in parte senza preavviso, ad opera degli Stati membri, di allevatori, fornitori e utilizzatori e inoltre incarica la Commissione, dove ci sia motivo di preoccupazione, a eseguire controlli sull’infrastruttura e sullo svolgimento delle ispezioni effettuate dagli Stati membri.


 


Il tipo di etichettatura suggerita dell’onorevole parlamentare non è stato preso in considerazione poiché tutti i prodotti medicinali sono testati in fase preclinica prima di ottenere l’autorizzazione.