TEST DI VERGINITA’ AL CAIRO

Cristiana Muscardini (PPE), Licia Ronzulli (PPE), Roberta Angelilli (PPE), Barbara Matera (PPE) e Erminia Mazzoni (PPE)


È d’attualità la denuncia di Amnesty International, riportata dai quotidiani del 24 marzo, sui “test di verginità” ai quali sarebbero state sottoposte donne scese in piazza al Cairo dopo la caduta del regime di Mubarak. Il 9 marzo scorso i militari, che hanno caricato una manifestazione nella piazza Tahir, hanno arrestato almeno 18 partecipanti donne, che in seguito hanno raccontato di essere state “picchiate, sottoposte a scariche elettriche, obbligate a denudarsi, a farsi fotografare e infine costrette a subire un “test di verginità”, sotto la minaccia di essere incriminate per prostituzione.” Una di esse, dichiaratasi vergine e non risultata tale secondo le sconce verifiche dei controllori, avrebbe subito un pestaggio e scariche elettriche. Solite brutalità della soldataglia o metodi collaudati da certi regimi fondamentalisti contro chi la pensa diversamente?


Può la Commissione dire:


1.    se è al corrente di questi fatti;


2.    se considera doveroso, per chi difende i valori di un vivere libero e civile come l’Unione europea, far presente ai militari egiziani che metodi e torture simili non aiutano certamente a sostenere i loro sforzi verso la normalizzazione e lo sviluppo;


3.    se crede che sarebbe opportuno, in nome della tutela dei diritti umani, condannare pubblicamente queste sevizie, questi stupri di Stato e queste torture fisiche, oltre che psichiche?



Interrogazione con richiesta di risposta scritta E-003485/2011


alla Commissione


Articolo 117 del regolamento


Marina Yannakoudakis (ECR)


Oggetto:     Donne in protesta a piazza Tahrir, Egitto


Può la Commissione commentare il trattamento scioccante e degradante delle autorità egiziane nei confronti delle donne che protestavano a piazza Tahrir, e in particolare le gravi accuse secondo le quali l’esercito avrebbe torturato 18 manifestanti di sesso femminile e le avrebbe obbligate a sottoporsi a test della virginità mentre si trovavano in stato di fermo militare?


 


Risposta cumulativa dell’Alto rappresentante/Vicepresidente Catherine Ashton


a nome della Commissione


(31.5.2011)


 


 


Le organizzazioni della società civile hanno informato la Commissione e l’Alto rappresentante/Vicepresidente dei maltrattamenti subiti delle donne, costrette in alcuni casi a sottoporsi al test di verginità. Tramite la delegazione dell’UE al Cairo, il servizio europeo per l’azione esterna (SEAE) sta seguendo con grande attenzione e preoccupazione tutti i casi di violazione dei diritti umani in Egitto, soprattutto in questa fase cruciale di transizione.


 


Oltre al trattamento umiliante delle donne, di cui ha dato notizia la società civile, si sono verificati diversi preoccupanti casi di detenzioni, sparizioni, torture, processi ingiusti e condanne senza diritto di appello. La delegazione dell’UE al Cairo, in collaborazione con  i capi missione degli Stati membri, si è rivolta alle autorità egiziane per esprimere la preoccupazione dell’Unione europea per le violazioni dei diritti umani.


 


L’Alto rappresentante/Vicepresidente ha visitato l’Egitto il 14 aprile 2011 per la terza volta dopo le rivolte del 25 gennaio e in questa occasione ha incontrato le rappresentanti delle donne e ha ascoltato le loro preoccupazioni. Nell’incontro avuto con il ministro degli affari esteri Nabil Al-Araby ha espresso il crescente senso d’inquietudine per la violazione dei diritti umani in Egitto.