ROMANIA: PRESUNTA VIOLAZIONE DELLE NORME SU ADOZIONI INTERNAZIONALI NELL’UE

Articolo 117 del regolamento



Roberta Angelilli (PPE), Gianni Pittella (S&D), Mario Mauro (PPE), Erminia Mazzoni (PPE), Iva Zanicchi (PPE), Debora Serracchiani (S&D), Silvia Costa (S&D), Lara Comi (PPE), Antonio Cancian (PPE), Marco Scurria (PPE), Oreste Rossi (EFD), Giommaria Uggias (ALDE), Sergio Berlato (PPE), Elisabetta Gardini (PPE), Clemente Mastella (PPE), Licia Ronzulli (PPE), Sonia Alfano (ALDE), Luigi de Magistris (ALDE), Carlo Fidanza (PPE), Gabriele Albertini (PPE), Raffaele Baldassarre (PPE), Herbert Dorfmann (PPE), Luigi Ciriaco De Mita (PPE), Aldo Patriciello (PPE), Fiorello Provera (EFD), Potito Salatto (PPE), Giancarlo Scottà (EFD), Giovanni La Via (PPE), Mario Pirillo (S&D), Cristiana Muscardini (PPE), Vito Bonsignore (PPE), Guido Milana (S&D), Alfredo Pallone (PPE), Lorenzo Fontana (EFD), Claudio Morganti (EFD), Amalia Sartori (PPE), Paolo Bartolozzi (PPE), Sergio Paolo Frances Silvestris (PPE), Mara Bizzotto (EFD), Giovanni Collino (PPE), Pino Arlacchi (S&D), Vincenzo Iovine (ALDE) e Barbara Matera (PPE)


Oggetto:     Romania: presunta violazione delle norme sulle adozioni internazionali nell’UE


Nel gennaio 2011 il Parlamento europeo ha adottato la risoluzione sull’adozione internazionale nell’UE. Tale risoluzione mira ad incoraggiare tutti gli Stati membri ad adottare una strategia europea, conformemente alle convenzioni internazionali, che migliori l’assistenza, le procedure di candidatura e i servizi post-adozione, al fine di tutelare al meglio gli interessi del bambino, così come previsto dagli artt. 3 e 24 della Carta europea dei diritti fondamentali, diventata vincolante con l’adozione del Trattato di Lisbona.


Nonostante gli ottimi propositi, però, la Romania continua a vietare a oltre 70.000 minori la possibilità di avere una famiglia, lasciandoli in stato di totale abbandono all’interno degli istituti, che peraltro dovrebbero essere l’ultima opzione di collocamento di un minore come specificato nel considerando G della risoluzione.


Premesso ciò, si interroga la Commissione per sapere:


1.    se è a conoscenza dei fatti suesposti e quali provvedimenti possono essere intrapresi a tutela dei bambini rumeni abbandonati?


2.    quali azioni possono essere intraprese per far rispettare alla Romania la risoluzione sull’adozione internazionale nell’UE?


3.    come sono stati investiti i finanziamenti previsti anche per l’assistenza all’infanzia erogati a favore della Romania?


4.    un quadro generale della situazione?


 


Risposta di Viviane Reding


a nome della Commissione



(27.5.2011)


 


 


La Commissione intende rassicurare gli onorevoli parlamentari che la protezione e la promozione dei diritti del fanciullo sono una sua priorità. Essa continuerà a riservare un’attenzione particolare ai minori in situazioni di maggiore vulnerabilità, ad esempio se abbandonati od orfani. L’Unione europea sostiene in tal senso l’impegno delle autorità rumene volto a migliorare la qualità dell’assistenza pubblica nei confronti dei bambini, in relazione soprattutto all’affido familiare e al supporto alle famiglie.


 


L’adozione internazionale non è disciplinata a livello di Unione europea. Sul piano internazionale, la Commissione sostiene l’adesione di paesi terzi alla Convenzione dell’Aja del 29 maggio 1993 sulla protezione dei minori e sulla cooperazione in materia di adozione internazionale, cui hanno aderito tutti gli Stati membri dell’Unione, nonché l’applicazione corretta della Convenzione stessa. 


 


Tuttavia, va altresì ricordato che la ratifica di tale Convenzione non obbliga i paesi a rendere i bambini disponibili per l’adozione internazionale. La Convenzione dell’Aja del 1993 ha come obiettivo l’applicazione dell’art. 21 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del minore, e mira a definire misure atte a garantire che le adozioni internazionali avvengano nell’interesse superiore del bambino e nel rispetto dei suoi diritti fondamentali.


 


La Commissione ritiene che spetti unicamente alle autorità rumene adottare le misure necessarie a conformarsi alla raccomandazione del Comitato delle Nazioni Unite per i diritti del fanciullo.


 


Quanto all’uso dei fondi dell’Unione europea destinati all’assistenza ai minori, nel periodo 1991-2006 l’UE ha offerto alla Romania un sostegno finanziario pari a circa 160 milioni di euro (tra il 1999 e il 2003 l’importo è stato di 59,9 milioni di euro). Nel 2006 è stata effettuata una valutazione d’impatto dei finanziamenti UE per la ristrutturazione del settore della protezione dei minori. 


 


A proposito dei bambini che vivono in istituto, la Romania ricorre attualmente al Fondo sociale europeo per aiutare i giovani che escono dagli istituti ad integrarsi nel mercato del lavoro e nella società, potenziandone le competenze sociali e professionali. L’obiettivo della Romania è di sostenere, entro la fine del periodo di programmazione, un totale di 5 400 giovani.


 


La selezione dei progetti da finanziare tramite i Fondi strutturali e la loro attuazione rientrano nella competenza delle autorità nazionali. Per maggiori dettagli sui criteri di selezione e di ammissibilità a progetti di questo tipo, la Commissione invita gli onorevoli parlamentari a contattare direttamente le autorità nazionali che si occupano della gestione del programma operativo regionale, con il coordinamento del ministero per lo Sviluppo regionale e il Turismo, all’indirizzo: Str. Apolodor, nr. 17, Latura Nord, sector 5, Bucuresti. L’elenco di tutti i progetti selezionati a sostegno del settore dell’educazione è consultabile alla pagina web ufficiale del ministero delle Finanze pubbliche www.fonduri-ue.ro.