TERRA DEI FUOCHI, EMERGENZA SVERSAMENTO

Sergio Paolo Francesco Silvestris (PPE), Cristiana Muscardini (ECR),
Alfredo Antoniozzi (PPE), Aldo Patriciello (PPE), Clemente Mastella (PPE), Crescenzio
Rivellini (PPE) e Salvatore Tatarella (PPE)

Tra Napoli e Caserta, nella
cosiddetta “Terra dei fuochi”, il fenomeno degli sversamenti illegali
dura da più di 30 anni. Dal litorale domitio, all’agro aversano-atellano,
all’agro acerrano-nolano e vesuviano e la città di Napoli, un intero territorio
colpito dal fenomeno dei roghi e dall’abbandono incontrollato di rifiuti solidi
urbani, di rifiuti speciali, pericolosi e non, con conseguenze gravi per la salute,
per l’ambiente e per la sicurezza. Questo disastro ambientale si inserisce nel
più ampio quadro delineato dal primo studio dell’Istituto superiore di sanità,
per il quale tutta l’area che va da Giugliano a Villaricca, fino al litorale
domitio, è inquinata da discariche abusive, dall’interramento di rifiuti
illegali, successivamente incendiati, in gran parte provenienti dalle imprese
del Nord, con la complicità della camorra, che hanno contaminato la falda
acquifera e 2 000
ettari di terreni agricoli circostanti, inquinati da
fanghi tossici, metalli pesanti e sostanze chimiche. Secondo l’Istituto
superiore di sanità, in Campania, nell’area ex Resit di Giugliano,
l’inquinamento è senza rimedio: 20 chilometri quadrati «morti», 220 ettari di veleni
senza possibilità di bonifica. Nella stessa area sono triplicate le malattie in
meno di venti anni con una forte incidenza di tumori, malformazioni
feto-neonatali e modificazioni epigenetiche. Il ministero dell’ambiente
italiano, per risolvere il problema e per evitare sversamenti futuri di
materiali tossici, sta per istituire una task-force investigativa e giudiziaria
contro le infiltrazioni nelle operazioni.

Alla luce di ciò, può la Commissione chiarire:

1.    se
è informata sulla perenne emergenza che riguarda la “Terra dei
fuochi” in Campania;

2.    se
ci sono specifici programmi dell’Unione europea che finanziano la bonifica di
terreni che hanno subito inquinamenti prolungati nel corso di decenni e se
intende utilizzarli;

3.    se
intende fare parte della task-force del ministero dell’ambiente italiano che
punta a individuare adeguati e tempestivi interventi per far fronte al disastro
ambientale in Campania;

4.    se
alla base del lavoro che sarà svolto dalla task-force intenda prevedere
specifici programmi per finanziare azioni di bonifica per i territori ad alto
tasso di inquinamento?


IT

E-012030/2013

E-012131/2013

E-012244/2013

Risposta congiunta di Janez
Potočnik

a nome della Commissione

(18.12.2013)

 

Nell’ambito della procedura di
infrazione 2007/2195[1] la Commissione ha
sollevato la questione dello smaltimento illegale di rifiuti pericolosi, in
particolare per quanto riguarda l’incenerimento selvaggio dei rifiuti nella
cosiddetta “terra dei fuochi” nelle province di Napoli e Caserta. Nella
procedura di infrazione esorta le autorità italiane a prendere le misure
necessarie. Secondo le informazioni fornite alla Commissione, nel novembre
2012, il governo italiano ha nominato un commissario straordinario incaricato
di risolvere la questione al fine di prevenire e contrastare lo smaltimento
illegale di rifiuti.

 

Inoltre, nel quadro della procedura
di infrazione 2003/2077 relativa alle discariche illegali in tutta Italia, nell’aprile
2013 la Commissione
ha adito la Corte
dell’Unione Europea per la seconda volta, visto che l’Italia non ha ancora
bonificato le discariche interessate, tra cui molte in Campania. La causa è
ancora pendente dinanzi alla Corte.

 

Il programma 2007-2013 per la Regione Campania,
cofinanziato dal Fondo per lo sviluppo rurale, prevede anche misure volte alla
bonifica di siti contaminati secondo il principio del “chi inquina paga”, a
condizione che i progetti siano coperti dal piano bonifiche approvato dalla
regione.

 

Per quanto riguarda la questione
più ampia del traffico illegale di rifiuti in Europa, nel luglio 2013 la Commissione ha
adottato una proposta per rafforzare i controlli sulle spedizioni di rifiuti,
attraverso una modifica del regolamento (CE) n. 1013/2006[2].
La Commissione
controlla l’attuazione di detto regolamento e ogni tre anni pubblica una
relazione.

 

La Commissione è a
conoscenza dell’iniziativa dei cittadini “Fermiamo l’ecocidio in Europa: un’iniziativa
dei cittadini per dare diritti alla terra”. Il termine per la raccolta delle
necessarie dichiarazioni di sostegno di 1 milione di euro è il 21.1.2014. In
seguito la Commissione
deciderà l’intervento appropriato.



[1]
    Relativa alla gestione dei rifiuti
nella Regione Campania.

[2]
    Regolamento (CE) n. 1013/2006
relativo alle spedizioni di rifiuti (GU L 190 del 12.7.2006).