AUTOMATISMI INGANNEVOLI

Con
l’aumento della disoccupazione il reddito pro-capite italiano e diminuito di
parecchio, attestandosi sui valori del 1986, mentre la pressione fiscale rimane
al livello del 44,3%, uno dei più alti ineuropa. questa situazione, con la
precarietà e la povertà in aumento, si traduce in una netta diminuzione dei
consumi che  nel 2012 ha registrato un
crollo del 4,25. molti politici, e fra questi anche degli economisti,
sostengono che l’aumento dei consumi farebbe scattare la molla della ripresa
economica, il che è parzialmente vero, poiché in questo genere di cose gli
automatismi non sempre funzionano. ne abbiamo una prova nel settore del credito
dove l’abbassamento del tasso di sconto fino a zero attuato dalla bce non ha
prodotto nuovi crediti per gli investimenti, per le imprese  e per le famiglie. la detassazione sul
lavoro, invece, potrebbe portare a un aumento dei salari e delle pensioni delle
fasce più deboli, aumento che sarebbe destinato ai consumi.

 

La
Commissione
 

 

1.    Non
ritiene che oltre alla diminuzione del carico fiscale e alla detassazione sul lavoro – come certuni auspicano –
bisognerebbe puntare  sullo sviluppo?

2.    Non
crede che l’austerità abbia già provocato danni sociali enormi e che la politica
dello sviluppo dovrebbe prendere l’avvio il più presto possibile?

3.    L’aumento
del credito alle banche, non essendo stato destinato, nella maggioranza dei
casi, alle imprese e alle famiglie, quale vantaggi ha portato alla soluzione
della crisi economica?                            

 

IT

E-014229/2013

Risposta di Olli Rehn

a nome della Commissione

(11.2.2014)

L’analisi annuale della crescita per il 2014 ha stabilito le
priorità per promuovere la crescita e l’occupazione, raccomandando un
risanamento di bilancio differenziato e favorevole alla crescita che tenga
conto dell’effetto della politica di bilancio sulla crescita, dell’efficienza
del settore pubblico e dell’equità sociale. Una delle priorità dell’analisi
annuale della crescita per il 2014 è garantire che il settore bancario possa
finanziare le attività produttive.

 

La Commissione ha sollevato a più riprese il
problema della frammentazione del mercato finanziario e dell’accesso ai
finanziamenti per le PMI. Per questo motivo la Commissione ha avviato
l’iniziativa PMI e il Consiglio europeo ha ribadito più volte la necessità di
un’ampia partecipazione. La
Commissione ha assicurato che le condizioni propedeutiche a questa
iniziativa sono già soddisfatte o lo saranno a breve.

 

Inoltre, al fine di sbloccare l’erogazione di prestiti è
essenziale risolvere i problemi che gravano ancora sul settore bancario. A tale
proposito nell’autunno di quest’anno sono previste sia una rigorosa revisione
della qualità degli attivi, sia prove di stress.

 

Per quanto riguarda il programma di riforme dell’Italia, il
Consiglio, su proposta della Commissione, ha raccomandato all’Italia non solo
di perseguire un risanamento di bilancio favorevole alla crescita, ma anche di
anticipare le riforme strutturali per stimolare la concorrenza nei mercati del
prodotto, di fare fronte alle principali carenze nel mercato del lavoro, di
affrontare alcune lacune del sistema di istruzione, di migliorare il contesto
in cui operano le imprese e di facilitare l’accesso delle imprese ai
finanziamenti.