SVILUPPO PRODUTTIVO E ARMONIZZAZIONE ONERI BUROCRATICI

I trattati affidano all’UE la funzione di coordinare le politiche economiche. La crisi ha costretto gli stati membri al coordinamento stretto delle politiche di bilancio con il “Fiscal compact”. Il Meccanismi europeo di stabilità assicurerà assistenza finanziaria ai Paesi in difficoltà a condizioni molto severe. Ma forse le nuove regole non tengono conto delle situazioni di partenza diverse da Paese a Paese, diversità che incidono sui risultati degli sforzi d’austerità che i governi devono compiere per adeguarsi ai nuovi obiettivi e sulla strategia delle imprese per rimanere sul mercato. Per quanto riguarda queste ultime, ad esempio, competere nel mercato unico con oneri pesanti sull’attività produttiva diventa molto problematico ed in ogni caso penalizzante rispetto ai concorrenti che beneficiano di oneri molto inferiori. E’ il caso dei costi della burocrazia italiana che, secondo una ricerca dell’ufficio studi della Confartigianato, ammonta complessivamente per tutte le pratiche necessarie a fare impresa a 23 miliardi di euro solo per le imprese artigiane. Il 26 marzo, sempre secondo questa ricerca, è il giorno della “liberazione dalla burocrazia”, perché fino a quella data è il tempo impiegato durante l’anno per certificati, autorizzazioni, fila agli sportelli postali, incontri con i commercialisti, ecc.. Per quanto riguarda per esempio le procedure ed i tempi per il pagamento delle tasse nei Ocse, l’Italia si trova con 15 procedure e 235 ore, rispetto alla media Ocse che è di 2 procedure con 99 ore impiegate. Di fronte a queste enormi differenze, comprese quelle della libertà economica, degli oneri amministrativi annui e del costo del lavoro pubblico,


 


la Commissione


 


1.    Non ritiene opportuno consigliare agli Stati membri un’armonizzazione degli oneri, al fine di rendere più equa la competizione e garantire alle economie nazionali ed ai suoi settori produttivi un’identica base di partenza?


2.    Non crede che lavorare per il fisco fino al 20 giugno (è il caso italiano) sia eccessivamente oneroso e renda estremamente difficoltosa la riduzione del debito, così come è stata programmata dal Fiscal compact?


3.    Non pensa che la coordinazione economica e fiscale debba andare di pari passo con quella degli oneri burocratici?


Intende esaminare a fondo le conseguenze di questa disparità e proporre misure adeguate?