SITUAZIONE MGF IN EUROPA

In occasione della Giornata sulle Mutilazioni Genitali Femminili (MGF) lo scorso 6 febbraio, l’associazione L’Albero della vita, in collaborazione con Nosotras, ha presentato un rapporto sulla situazione che coinvolge tante bambine in Africa e, in anni recenti, anche in Europa. Si stima infatti che nell’Unione europea circa 500.000, tra donne e bambine residenti, ne siano state vittime. In Italia, in seguito ai flussi migratori degli ultimi anni, oltre 7700 bambine sono a rischio di età per le mutilazioni genitali, di cui 1500 residenti in Lombardia. L’89% delle famiglie interpellate, però, si dichiara contraria alla pratica e il rimanente 11% è composto da genitori che tentennano con un 3% appena che ritiene giusto attenersi alla tradizione. Questi risultati testimoniano la validità delle iniziative prese dalle istituzioni e dalle associazioni private per combattere le MGF. 


 


La Commissione:


 



  1. con riferimento alla Risoluzione approvata dal PE il 16/2/2009 sulle mutilazioni genitali femminili nell’Ue a seguito del rapporto, da me presentato può indicarci come ha sviluppato le iniziative proposte in merito alla strategia per bandire le MGF dall’UE e se è stato creato il ‘protocollo sanitario europeo’ di monitoraggio?

 



  1. Esiste finalmente una banca dati sul fenomeno, utile ai fini statistici?

 



  1. Possiede i dati relativi alla situazione nell’Unione e tra questi quelli dell’Italia?

 



  1. Quali azioni sono state svolte dall’Agenzia per i diritti fondamentali e dall’Istituto europeo per l’ugualianza di genere tramite i relativi piani di lavoro pluriennali e/o annuali nella lotta alle MGF?

 



  1. Quali azioni intende intraprendere per continuare a sostenere le iniziative pubbliche  e private al fine di stroncare del tutto in Europa questa inammissibile violenza?


E-001648/2012


Risposta di Viviane Reding


a nome della Commissione


(19.4.2012)


 


 


Le mutilazioni genitali femminili sono un’inammissibile violazione dei diritti fondamentali e la Commissione è impegnata a dare una forte risposta politica contro qualsiasi forma di violenza ai danni delle donne, tra cui la mutilazione genitale, come confermano il Programma di Stoccolma e la Strategia per la parità tra donne e uomini (2010-2015).


 


 


La Commissione lavora per promuovere l’emancipazione delle donne, la sensibilizzazione, gli scambi di buone pratiche e il miglioramento della raccolta di dati sulla violenza contro le donne.


 


L’Istituto europeo per l’uguaglianza di genere conduce uno studio sul tema “Il punto della situazione e le tendenze in materia di mutilazione genitale femminile”, i cui risultati dovrebbero essere disponibili nel secondo semestre del 2012. L‘Agenzia europea per i diritti fondamentali svolge attualmente in tutta l’Unione un sondaggio sulla violenza contro le donne, i cui risultati verranno presentati nel 2013.


 


Il programma Daphne III fornisce sostegno finanziario alla realizzazione di progetti transnazionali promossi da organizzazioni di base impegnate a combattere tali pratiche attraverso azioni di sensibilizzazione e volte a modificare l’atteggiamento sociale.


 


La Commissione si sta inoltre attivando nel settore della giustizia penale con l’emanazione di norme sui diritti delle vittime di reato[1].


 






[1]     COM(2011) 275 definitivo, consultabile all’indirizzo: https://webgate.ec.testa.eu/docfinder/extern/aHR0cDovLw==/ZXVyLWxleC5ldXJvcGEuZXU=/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=COM:2011:0275:FIN:IT:PDF