PRESTITI BCE ALLE BANCHE ITALIANE

E’ noto che dal dicembre scorso le banche italiane hanno risposto in massa all’offerta della Banca centrale europea che offriva finanziamenti illimitati della durata di tre anni al tasso d’interesse dell’1 per cento. Hanno infatti ottenuto da Francoforte un prestito totale di 116 miliardi di euro, cioè il 23% dei 489 miliardi che sono stati erogati alle banche di tutta Europa. La massiccia richiesta della banche italiane è giustificata dalla differenza tra il tasso agevolato dell’1 per cento della Banca centrale e quello del mercato che s’aggira sul 7 per cento. Le possibilità d’uso del prestito sono varie: dal riacquisto o dal rimborso delle obbligazioni in scadenza nel 2012.2013, all’acquisto di BTp, oppure all’ampliamento del credito a imprese e famiglie. Sembrerebbe normale che la priorità fosse riservata a quest’ultima possibilità, vale a dire al finanziamento alle imprese e alle famiglie, così fortemente coinvolte dalla crisi finanziaria sistemica e dalla crisi economica che ne è conseguita. Oppure questo è solo un auspicio di chi vorrebbe un aiuto alla ripresa ed allo sviluppo?


 


La Commissione


 


1.      Può indicarci se il prestito è stato condizionato a certi usi?


2.      In caso affermativo, il finanziamento alle imprese e alle famiglie era una condizione prevista?


3.      E’ in grado di precisare l’ammontare eventuale di questo uso?


4.      Non crede che essendo pubblico, il denaro prestato dovrebbe privilegiare in ogni modo la ripresa, anziché gli istituti di credito privati che in parte sono la causa della crisi?


 



E-000826/2012


Risposta di Olli Rehn


a nome della Commissione


(12.3.2012)


 


 


Le misure rafforzate di sostegno al credito recentemente lanciate dalla Banca centrale europea (BCE) hanno la finalità di sostenere i prestiti bancari e la liquidità nei mercati monetari dell’area dell’euro. La BCE non pone alcuna condizione circa la destinazione dei crediti. È di responsabilità delle banche interessate decidere come utilizzare questi prestiti, in funzione di valutazioni relative ai rischi ed ai rendimenti.


 


È difficile valutare l’importo del finanziamento di lungo termine erogato dalla BCE che sarà poi trasformato in credito per le famiglie e le imprese. Nel corso della conferenza stampa del consiglio direttivo della BCE, svoltasi il 12 gennaio 2012, il presidente Mario Draghi ha affermato che la BCE osservava chiari segnali che indicavano che i prestiti concessi dalla BCE alle banche non rimanevano un semplice deposito presso la banca centrale, ma circolavano nel sistema economico. È degno di nota il fatto che nel corso del mese di gennaio alcuni segmenti dei mercati finanziari dell’area dell’euro abbiano mostrato segni di ripresa (ad esempio l’emissione di obbligazioni societarie è aumentata, i rendimenti sui titoli di Stato italiani e di altri Stati membri sono scesi, il costo dei finanziamenti in dollari per le banche dell’area dell’euro è diminuito). La Commissione sta monitorando attentamente gli sviluppi al riguardo e ritiene che si stiano progressivamente instaurando le condizioni per il miglioramento dei mercati interbancari e obbligazionari, cosa che agevolerà l’afflusso di credito all’economia reale.