SOVRANITA’ E INTEGRITA’ DELL’UCRAINA

I
preoccupanti avvenimenti in Crimea, che minacciano l’integrità dell’Ucraina,
rischiano di scatenare un conflitto dalle conseguenze inimmaginabili anche per
l’UE. Mai come in casi simili è palese la debolezza dell’Unione in assenza di
una politica estera e di difesa. Un’azione diplomatica incisiva è però
possibile e dovrebbe puntare sulla sovranità e l’integrità territoriale
dell’Ucraina, nel rispetto degli obblighi internazionali.

 

La
Commissione

 

1.    Quale
strategia ha adottato nella sua azione tendente sd una soluzione pacifica della
situazione?

2.    Perché
non si rivolge anche ai membri del Memorandum di Budapest del 1994 in cui gli Usa, la Gran Bretagna e la Russia si sono fatti
garanti dell’indipendenza dell’Ucraina in cambio della sua rinuncia alle armi
nucleari?

3.    Non
crede che proporre consultazioni immediate per far abbassare la tensione,
conformemente all’art. 6 del Memorandum, e in sintonia con la mozione approvata
il 28 febbraio dal Parlamento ucraino, possa contribuire alla garanzia della
sovranità e dell’integrità territoriale dell’Ucraina?


IT

E-002804/2014

Risposta dell’Alta rappresentante/Vicepresidente Catherine
Ashton

(23.5.2014)

 

 

L’UE ha
svolto un ruolo di primo piano nell’impegno volto a facilitare e condurre un
dialogo significativo che coinvolga l’Ucraina e la Russia, anche mediante l’istituzione
di un meccanismo multilaterale, al fine di trovare una soluzione politica. Il Consiglio Affari esteri del 3 marzo
ha rilevato che gli interventi della Russia costituiscono una palese violazione
dell’impegno di rispettare la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina
assunto nel quadro del Memorandum di Budapest del 1994, del trattato bilaterale
di amicizia, cooperazione e partenariato del 1997, della Carta delle
Nazioni Unite e dell’Atto finale di Helsinki dell’OSCE
[1].

 

L’UE ha
condannato fermamente la violazione della sovranità e dell’integrità
territoriale dell’Ucraina da parte delle forze russe e ha invitato la Russia a a ritirare le sue
truppe riportandole nelle zone in cui sono stazionate in permanenza, in
conformità degli accordi pertinenti. Oltre a sospendere i colloqui con la Russia sulle questioni
relative ai visti e sul nuovo accordo, come deciso il 6 marzo dai capi di
Stato e di governo dell’UE, e in mancanza di misure volte ad allentare le
tensioni, il Consiglio Affari esteri ha introdotto restrizioni ai viaggi e
misure di congelamento dei beni nei confronti delle persone responsabili di
azioni che compromettono o minacciano l’integrità territoriale, la sovranità e
l’indipendenza dell’Ucraina. In mancanza di misure volte ad allentare le
tensioni, il 20 marzo il Consiglio europeo ha deciso di ampliare l’elenco
delle persone soggette a divieto di visto e congelamento dei beni.

 

L’UE contribuisce a un programma ambizioso di riforme
strutturali per sostenere la sovranità dell’Ucraina. L’UE ha firmato il
21 marzo la parte politica dell’accordo di associazione tra l’UE e l’Ucraina,
ha adottato un pacchetto di sostegno comprendente almeno 11 miliardi di EUR
sotto forma di prestiti e sovvenzioni
[2] e adotterà
prossimamente misure commerciali unilaterali per consentire al paese di
beneficiare in misura sostanziale della zona di libero scambio globale e
approfondito.

 



[1]
    https://www.consilium.europa.eu/uedocs/cms_data/docs/pressdata/EN/foraff/141291.pdf

[2]     http://europa.eu/rapid/press-release_MEMO-14-159_en.htm