SENZA ODIO E SENZA PAURA

 


Sono 11, sembra, le liste rifiutate a Milano, vedremo, dopo i ricorsi, se ne riammetteranno qualcuna ed è sempre più aperta la questione della firme false per le scorse elezioni regionali. Ma quanto è costato alla collettività questo inutile gioco delle vanità o delle falsità?


Continua senza sosta la quotidiana delegittimazione delle istituzioni, e Berlusconi non è neppure consapevole che, mentre spara contro la magistratura, spara anche contro se stesso, contro l’incarico che ricopre e che gli italiani gli avevano affidato per fare gli interessi del Paese!


Il veleno costante che pervade lo scontro partitico (di politica c’è ben poco) trova, in gran parte dei media, volenterosi diffusori della peste e il tiro si alza ogni giorno di più: ormai è il turno dell’Europa, presto accuseranno le altre istituzioni internazionali per i miseri mal di pancia di casa nostra.


Sono in politica da molti anni, sempre eletta con le preferenze, cioè per libera scelta degli elettori ai quali debbo dare risposte e qualche speranza. Ma in queste settimane sento solo una collera profonda verso tutti coloro che, senza sosta, fomentano l’odio e la polemica, lanciano accuse ma non presentano  mai quelle poche urgenti proposte che servono a tutti i cittadini, a prescindere dalla loro appartenenza partitica.


Collera perchè ci si sente presi in giro, derubati della propria dignità quando sentiamo ripetere tante parole vuote: quale riforma della giustizia se non ci sono, nei tribunali, uomini e strumenti sufficienti a incardinare, a svolgere i processi e a scrivere le sentenze? Quali sicurezza se le nostre forze dell’ordine hanno spesso le macchine senza benzina? Quale democrazia se la legge elettorale dà mandato ai padroni dei partiti di nominare donne e uomini deputati solo perché loro amici? Quale democrazia se per le elezioni preferenziali gli organismi di controllo della spesa non funzionano o non intervengono? Come si giustificano le cifre astronomiche che molti ‘investono’ anche solo per fare il consigliere comunale?


Si parla di meritocrazia a ogni piè sospinto ma non esistono regole  a monte per selezionare il personale politico e i giovani e le donne sono ancora sottoposti alla necessità di trovarsi un protettore importante. Quale democrazia se molti assommano su di se tre o quattro incarichi ottenendo un enorme potere personale? Se il familismo più esasperato spadroneggia, se le case che andrebbero assegnate per bando sono date invece per amicizia? Quale democrazia se la cosa pubblica è gestita come cosa privata di alcuni?


Dov’è la democrazia quando a pochi è concesso tutto e ai tanti non si dà risposta?


Nonostante le barzellette che Berlusconi racconta c’è una cappa di tristezza cha avvolge la gente normale, dall’operaio all’imprenditore,una  tristezza che lentamente rischia di sfociare nell’indifferenza ed è questa indifferenza, questa rassegnazione che vorremmo sconfiggere per ridare a ciascuno di noi la voglia di provare a ricominciare: senza battute, senza odio e senza paura perché ormai non ne possiamo più.


Nessuno può consentire che si minino le fondamenta stesse dello stato di diritto.