Roncallo di Pella sul Lago d’Orta

Roncallo è una frazione del comune di Pella sul Lago d’Orta, in provincia di Novara. Il sio nome sta diventando tristemente famoso perché i suoi abitanti non possono usufruire a volontà dell’acqua potabile. Dal 2002, infatti, la sorgente che alimentava il loro acquedotto è inquinata da cromo esavalente che, come è noto, è una sostanza altamente cancerogena. L’area industriale riceve la stessa acqua destinata al consumo umano poiché la distribuzione non è dotata di sistema duale. Quando l’industria consuma più della quantità stimata, sono le abitazioni a rimanere senz’acqua: quando c’è acqua a disposizione delle abitazioni, essa non è utilizzabile per il consumo umano perché inquinata. Il disagio della popolazione è più che evidente e viene alimentato dal palleggio delle responsabilità tra le varie istituzioni locali e le imprese industriali. 

La Commissione  

1.   E’ al corrente della situazione?

2.   Esistono programmi di finanziamento finalizzati a disinquinare il territorio da cromo esavalente e atti  a rendere duale il sistema dell’acquedotto, nell’ambito dei fondi strutturali?

3. In caso affermativo, quali sono le procedure per accedere a tali fondi?

 

Risposta data da Stavros Dimas a nome della Commissione

La Commissione non è a conoscenza di casi di inquinamento nel comune di Pella, sul Lago d’Orta. Le relazioni presentate dalle autorità italiane in conformità ai requisiti della direttiva Acqua potabile (98/83/CE)(1) attestano il rispetto della norma di qualità per il cromo (50 microgrammi per litro) per tutti i sistemi di rifornimento idrico che servono più di 5 000 persone. Gli approvvigionamenti d’acqua di minore entità non devono essere oggetto di una relazione alla Commissione ma i consumatori devono ricevere informazioni adeguate al riguardo.

In conformità alla direttiva quadro sulle acque, gli Stati membri devono elaborare, entro il 22 dicembre 2009, piani e programmi atti a garantire che tutti i corpi idrici raggiungano un buono stato dell’acqua in linea di massima entro il 2015. Le autorità italiane dovranno dunque prendere tutte le misure necessarie affinché i valori relativi a sostanze come il cromo risultino in linea con quelli corrispondenti al buono stato delle acque.

 

Il Piemonte è ammesso a beneficiare del sostegno del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) nell’ambito dell’obiettivo Competitività regionale e occupazione(2). Il programma operativo approvato per il Piemonte si articola in quattro assi prioritari:

innovazione e transizione produttiva [circa il 46,2 % del finanziamento totale];
sostenibilità ed efficienza energetica [circa il 25,1 % del finanziamento totale];
riqualificazione territoriale [circa il 25,1 % del finanziamento totale];
assistenza tecnica [circa il 3,6 % del finanziamento totale].

 

L’autorità di gestione è la Regione Piemonte, via Pisano, 6, IT-10152 Torino.

Misure intese a migliorare la qualità dell’acqua, come la conversione dell’acquedotto in un sistema duale, potrebbero beneficiare di un finanziamento, ma al momento il programma non include misure di questo tipo. Le autorità italiane dovrebbero proporre a tal fine una modifica del programma da negoziare con la Commissione. Una misura intesa a convertire l’acquedotto in un sistema duale non potrebbe tuttavia beneficiare di un finanziamento a titolo del regolamento (CE) n. 1080/2006(3) relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale.

 

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(1) GU L 330 del 5.12.1998
(2) http://ec.europa.eu/regional_policy/country/prordn/details_new.cfm?gv_PAY=IT&gv_reg=ALL&gv_PGM=1161&gv_defL=9&LAN=7
(3) GU L 210 del 31.7.2006