Nel 2005 oltre un miliardo di persone viveva in aree a scarsità d’acqua, comunque non potabile; nel 2025 saranno 3.5 miliardi, grazie anche al continuo boom demografico. Senza arrivare all’Africa Sub sahariana, dove il problema della siccità è atavico e ben conosciuto, in situazione allarmante sono aree del mondo sviluppato, dalle pianure a nord della Cina ad alcune aree dell’Australia, in America, dal fiume Colorado al lago Lanier, la principale fonte idrica della città di Atlanta. In Europa sono affette da siccità la Spagna e l’Italia, dove la Sicilia più volte si é trovata ad affrontare gravi emergenze. Le conferenze europee e d’oltre oceano, negli ultimi anni, non hanno prodotto granché; l’emergenza acqua viene spesso identificata come un ingrediente dell’allarme sull’effetto serra e quindi non se ne fa un’apposita campagna o sempre più spesso la siccità viene ritenuta un problema locale piuttosto che globale. La stragrande parte delle risorse idriche finisce all’agricoltura, addirittura il 70 per cento, e all’industria circa il 23 per cento.
La Commissione
- può iniziare studi per capire meglio lo stato della questione? L’estrazione di petrolio é misurabile, quantità e prezzi si possono fare così come per altre importanti materie prime. Si può quindi stimare e prevedere, anche per l’acqua, ritenuto da molti un bene eterno, produzione, consumi e prezzi?
- Quali progetti europei sono in atto per ridurre le perdite e gli sprechi d’acqua che dall’irrigazione dei campi ai furti, alle perdite degli acquedotti, raggiungono livelli molto alti?
- É possibile informare e indurre gli agricoltori ad impegnarsi in investimenti tecnologici ( come ad esempio impianti per la desalinizzazione) per recuperi di efficienza in un settore come quello agricolo che quasi ovunque é abbondantemente sostenuto da sussidi pubblici?
- Quali proposte si prevedono per risolvere il difficile paradosso creato dal triangolo acqua-cibo-energia, caratterizzato dall’impennata dei prezzi dei cereali a causa della produzione di biocarburanti più puliti rispetto al petrolio?
RISPOSTA DELLA COMMISSIONE
Risposta di Stavros Dimas a nome della Commissione (15.10.2009)
In molti bacini idrografici dell’Unione europea, la carenza idrica ela siccità rappresentano un problema la cui frequenza e le cui ripercussioniappaiono destinate ad aumentare a causa dei cambiamenti climatici. LaCommissione è consapevole di questa situazione e la sta seguendo attentamente.
Il mantenimento quantitativo delle risorse idriche è un obiettivo centraledella direttiva quadro sulle acque[1].Uno dei principali obiettivi enunciati nella direttiva consiste nel raggiungereentro il 2015 un buono stato delle acque sotterranee sotto il profiloquantitativo. La Commissione ha inoltre adottato la comunicazione “Affrontareil problema della carenza idrica e della siccità nell’Unione europea”[2]nel 2007 e il Libro bianco dal titolo “L’adattamento ai cambiamenticlimatici: verso un quadro d’azione europeo”[3]nel 2009. Le strategie riguardanti l’adattamento ai cambiamenti climatici e lacarenza idrica saranno riesaminate nel 2012 insieme alla direttiva quadro sulleacque.
Sui temi della carenza idrica e della siccità la Commissione ha già fattosvolgere vari studi, che possono essere consultati alla pagina:
http://ec.europa.eu/environment/water/quantity/scarcity_en.htm#studies.
L’attività di modellizzazione della disponibilità e della domanda dirisorse idriche sta compiendo rapidi progressi, in particolare attraversoprogetti finanziati dai programmi quadro di ricerca comunitari. Ne è un esempioil progetto quadriennale Scenes — Water Scenarios for Europe and forNeighbouring States (scenari idrici per l’Europa e i paesi limitrofi), volto aelaborare e analizzare una serie di scenari dettagliati sul futuro delle acquedolci in Europa fino al 2025/2050[4].
Il modello messo a punto in tale contesto sarà utilizzato tra l’altro pervalutare gli scenari idrici a medio-lungo termine e le misure di adattamento invari settori (agricoltura, energia, industria, turismo) e in vari Stati membri;i risultati saranno disponibili per la fine del 2011.
Sui temi della carenza idrica e della siccità la Commissione pubblicheràpresto altri studi che esamineranno l’incidenza dei biocarburanti, le normesull’efficienza idrica, il rendimento idrico nell’edilizia e l’elaborazione diattività di prevenzione per arrestare la desertificazione in Europa.
Il risparmio idrico e l’usoefficiente dell’acqua sono al primo posto tra le priorità definite nellacomunicazione del 2007. Tale scelta strategica è stata ribadita nella primarelazione di follow-up su tale comunicazione, adottata nel dicembre 2008[5].Come indicato nella relazione, la Commissione svolgerà una valutazione annualeeuropea sulla carenza idrica e sulla siccità, grazie alla quale sarà possibilemonitorare l’evoluzione della situazione in tutto il continente e individuarela necessità di ulteriori interventi per far fronte ai cambiamenti climatici. Le potenzialitàdi risparmio idrico sono già state esaminate in un apposito studio[6].
La politica agricola comune (PAC) contiene vari strumenti in grado dideterminare miglioramenti sul fronte idrico non solo in termini qualitativi, maanche in termini quantitativi.
Nel primo pilastro della PAC (politica di mercato e dei redditi), ildisaccoppiamento riveste particolare importanza per la problematica dellagestione delle risorse idriche: esso dovrebbe disincentivare la produzioneintensiva e, di conseguenza, la pratica dell’irrigazione. Con l’introduzionedegli obblighi di condizionalità, l’erogazione integrale di gran parte deipagamenti diretti è subordinata al rispetto di una serie di criteri di gestioneobbligatori nell’intera azienda agricola, tra cui quelli derivanti dall’attuazionedelle direttive Nitrati[7]e Acque sotterranee[8], e almantenimento di tutti i terreni in buone condizioni agronomiche e ambientali(BCAA). La valutazione dello stato di salute della PAC, intervenuta dopo lariforma del 2003, ha introdotto due nuove norme BCAA connesse all’acqua: l’introduzionedi fasce tampone lungo i corsi d’acqua e il rispetto delle procedure diautorizzazione per l’utilizzo delle acque a fini di irrigazione. Va inoltresegnalato il sistema di consulenza aziendale (SCA), che può aiutare gliagricoltori a rispettare gli obblighi di condizionalità e a migliorare leprestazioni ambientali delle loro aziende.
Il 21 ottobre 2009 la Commissione organizzerà un seminario SCA sultema delle acque per migliorare la consulenza fornita agli agricoltori inmateria di gestione idrica.
Attraverso i programmi operativi nel settore ortofrutticolo e all’articolo 68del regolamento (CE) n. 73/2009 del Consiglio[9],anche gli Stati membri possono fornire un sostegno agli agricoltori cheattuano azioni agroambientali.
Nell’ambito del secondo pilastro (politica di sviluppo rurale), tra glistrumenti per migliorare la gestione delle acque vanno ricordati le misureagroambientali, il sostegno per l’ammodernamento delle aziende, il sostegno perl’uso di servizi di consulenza e la formazione. Possono essere ad esempioconcessi aiuti agli investimenti nel campo delle tecnologie per il risparmioidrico (quali sistemi di irrigazione efficienti), dello stoccaggio delleriserve idriche (ivi comprese superfici con sfioratori di piena) o di tecnichedi produzione a basso consumo di acqua (ad esempio l’adeguamento delle pratichecolturali). La valutazione dello stato di salute ha accresciuto il tassodi modulazione onde rendere disponibili ulteriori risorse per finanziare sfidequali la gestione idrica. In tale contesto vale la pena di ricordare che variprogrammi di sviluppo rurale approvati in Spagna contengono già interventivolti a ridurre drasticamente il consumo di acqua nel settore agricolo e amigliorare la qualità delle acque. Le attuali infrastrutture per l’annaffiaturasaranno modernizzate con l’aiuto di finanziamenti comunitari allo scopo diridurre di 18 000 ettometri cubi l’anno il consumo idrico.
È in via di ultimazione una valutazione delle interconnessioni tra losviluppo dei biocarburanti e la disponibilità di risorse idriche nell’ambito diun appalto di studi i cui risultati saranno pubblicati entro breve. Nell’ambitodella politica sulle energie rinnovabili, la Commissione sta valutando inoltrel’impatto dei cambiamenti di destinazione d’uso dei terreni a vari livelli, tracui la disponibilità di risorse idriche.
Nel dicembre 2008, inoltre, la Commissione ha adottato unacomunicazione sui prezzi dei prodotti alimentari[10],nell’ambito della quale essa ha riconosciuto che la sicurezza alimentare alungo termine richiede un utilizzo più sostenibile del suolo e dell’acquanonché l’introduzione di pratiche agricole adeguate ai cambiamenti climatici.
La Commissione non ritiene che i prezzi dei cereali siano in aumento. L’indicedei prezzi dei cereali dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazionee l’agricoltura (FAO), che era in media a 181 punti tra i mesi di gennaioe di maggio 2009, è sceso del 32% rispetto all’aprile 2008, quandovenne registrato il livello massimo di tutti i tempi (274 punti)[11].
La Commissione non ritiene neppure che l’aumento dei prezzi alimentariregistrato nel 2007-2008 sia da attribuire ai biocarburanti, come già spiegatonella sua comunicazione dal titolo “Far fronte alla sfida dell’aumento deiprezzi alimentari Linee d’interventodell’UE”[12].
Se prodotti in modo sostenibile secondo le indicazioni delle direttive FER(fonti energetiche rinnovabili)[13]e Qualità dei carburanti[14],i biocarburanti concorreranno al conseguimento dell’obiettivo comunitariofissato per il 2020 in relazione alle fonti energetiche rinnovabili,contribuendo al raggiungimento degli obiettivi del pacchetto Clima ed energia eal miglioramento della sicurezza degli approvvigionamenti e creando opportunitàeconomiche per i produttori dell’Unione europea e dei paesi terzi.