RITORNA LA FINANZA TOSSICA

Il senatore democratico
Carl Levin e il repubblicano Tom Coburn hanno presieduto la Commissione d’indagine
bipartisan del Senato americano che ha pubblicato un rapporto su “Wall
Street and the financial crisis anatomy of a financial collapse”
che
preannuncia i rischi di una nuova crisi bancaria e finanziaria. I dati
pubblicati sono sconcertanti. Nel 2010 le cinque maggiori banche americane, con
un valore in derivati di 231 mila miliardi di dollari, hanno incassato da
queste operazioni 19,3 miliardi di profitti, 3,1 in più dell’anno
precedente. Gli hedge fund hanno aumentato le loro
operazioni e superato tutti i record. Le banche d”investimento e le altre
finanziarie; approfittando della liquidità ampiamente elargita dalla Federal
Reserve,
sono tornate a trattare vecchi e nuovi titoli cosiddetti
strutturati, cioè titoli emessi su altri titoli, come gli Asset-backed
Securities, i Cdo, i Cds. E’ il ritorno alla finanza “creativa”,
sganciata dall’economia reale. Sono titoli – a detta degli esperti –
“potenzialmente tossici, che hanno per sottostante un debito spesso di
incerta e bassa qualità”. Lo stesso Financial Stability Board di
recente ha opportunamente attirato l’attenzione su possibili inquietanti
sviluppi di certi derivati e dei lro effetti sui mercati. Queste operazioni
costituiscono di fatto il cosiddetto “sistema bancario ombra”, che
muove ben 16 mila miliardi di dollari, di gran lunga più grande di quello
ufficiale con il quale interagisce. Questo ritorno della finanza tossica è
duramente denunciato dal rapporto Levin-Coburn che ancora una volta sottolinea
come la crisi non è stato un disastro naturale, bensì il risultato di alti
rischi, prodotti finaziari complessi, conflitti di interesse coperti, il
fallimento degli organi di controllo, il ruolo delle agenzie di rating e dello
stesso mercato che hanno permesso e guidato gli eccessi di Wall Street.

 

La Commissione

 

1.   quali
iniziative ha in essere per denunciare e contrastare il ritorno della finanza
tossica?

2.   Può
dirci quali sono (se ci sono) le banche europee che partecipano a questa nuova
grande speculazione?

3.   Quali
misure intende proporre per evitare che i rischi delle banche ricadano sui
risparmiatori e per fare in modo che  l’attività finanziaria non si discosti
dall’economia reale?

 

E-004895/2011

Risposta di Michel Barnier

a nome della Commissione

(22.7.2011)

 

 

1. La Commissione ha
adottato una serie di misure per rendere il sistema finanziario più sicuro e
trasparente. Maggiori informazioni sono disponibili nella comunicazione “Regolamentare i servizi finanziari per
garantire una crescita sostenibile
[1]
[1] e
nella relazione “Regulating
financial services growth – a progress report
“, reperibili ai seguenti
indirizzi internet http://ec.europa.eu/internal_market/finances/docs/general/com2010_it.pdf

http://ec.europa.eu/internal_market/finances/docs/110209_progress_report_financial_issues_en.pdf

 

2. La Commissione non
raccoglie tali dati dai singoli istituti finanziari.

 

3. La Commissione adotterà
prima della fine dell’estate una proposta legislativa per riformare
radicalmente la regolamentazione del settore bancario, rafforzando il corpus
unico di norme e attuando l’accordo Basilea III. Questa riforma include il
rafforzamento dei requisiti in materia di capitale, liquidità ed effetto leva.
Nell’ambito di questa proposta, verrà riformato il quadro relativo al rischio
di credito di controparte contenuto nell’attuale direttiva sui requisiti
patrimoniali, che stabilisce i requisiti patrimoniali per le banche in
relazione alle loro esposizioni su derivati. Le misure proposte aumenterebbero
significativamente i requisiti patrimoniali relativi ai derivati OTC e alle
operazioni di finanziamento tramite titoli e dovrebbero pertanto incentivare
fortemente gli istituti a ricorrere alle controparti centrali (CCP). Le misure
proposte dovrebbero inoltre fornire ulteriori incentivi a rafforzare la
gestione dei rischi inerenti alle esposizioni creditizie verso la controparte.
Una volta adottate dal Consiglio e dal Parlamento europeo, queste misure
dovrebbero entrare in vigore il 1° gennaio 2013.

 

Il 15
settembre 2010 la
Commissione ha adottato una proposta di regolamento sui
derivati OTC, le controparti centrali e i repertori di dati sulle negoziazioni,
intesa ad apportare maggiore sicurezza, efficienza e trasparenza sui mercati
dei derivati[2]
[2]. La
proposta di regolamento introduce un obbligo di segnalazione per i derivati
OTC, un obbligo di compensazione per i derivati OTC ammissibili, misure per
ridurre il rischio di credito di controparte e il rischio operativo per i
derivati OTC compensati su base bilaterale, regole comuni per le controparti
centrali (CCP) e i repertori di dati sulle negoziazioni, e regole
sull’interoperabilità tra le CCP.

 

In
aggiunta la Commissione
ha lanciato una consultazione alla fine del 2010 per preparare il terreno per
un’eventuale proposta legislativa sulla creazione di un quadro per la
risoluzione delle crisi bancarie da presentare nel 2011, che fornisca alle
autorità di vigilanza un insieme di strumenti per occuparsi degli istituti
finanziari in difficoltà, compreso l’obbligo per le banche di preparare una
sorta di “testamento biologico” prevedendo la loro liquidazione in
caso di fallimento, ed una serie di strumenti di risoluzione delle crisi perché
tali autorità possano contribuire a garantire che il fallimento di un istituto
finanziario non influisca sulla stabilità finanziaria o l’economia in senso più
ampio.





[1][1]       COM(2010)
301 definitivo

[2][2]       http://ec.europa.eu/internal_market/financial-markets/derivatives/index_en.htm#proposals.