Risoluzione del Parlamento europeo sull’Unione per il Mediterraneo

PROPOSTA DI RISOLUZIONE

presentata a seguito di dichiarazioni del Consiglio europeo e della Commissione

a norma dell’articolo 103, paragrafo 2, del regolamento

daCristiana Muscardini, Salvatore Tatarella, Jan Tadeusz Masiel, Ryszard Czarnecki e Adam Bielan

a nome del gruppo UEN

sull’Unione per il Mediterraneo

B6‑0281/2008

Risoluzione del Parlamento europeo sull’Unione per il Mediterraneo

Il Parlamento europeo,

–    visto il partenariato euromediterraneo, varato nel 1995 con la dichiarazione di Barcellona,

–    vista la raccomandazione approvata in occasione della quinta sessione dell’Assemblea parlamentare euromediterranea (APEM),

–    viste le conclusioni del Consiglio europeo del 14 e 15 marzo 2008 sull’Unione per il Mediterraneo,

–    viste le sue precedenti risoluzioni sulla politica mediterranea,

–    vista la comunicazione della Commissione sul processo di Barcellona: Unione per il Mediterraneo,

–    visto l’articolo 103, paragrafo 2, del suo regolamento,

A.  considerando che il partenariato fra l’Unione europea e la regione del Mediterraneo costituisce un pilastro strategico di una politica basata sul dialogo, la solidarietà, la cooperazione economica e gli scambi, mirata a superare le sfide e a conseguire l’obiettivo di creare una zona di stabilità politica e di maggiore prosperità,

B.  considerando che le relazioni dell’Unione europea con i suoi partner della sponda meridionale del Mediterraneo sono essenzialmente condizionate dal divario in termini di prosperità fra le due sponde del Mediterraneo, che non è stato colmato dalla cooperazione rafforzata nel quadro del processo di Barcellona,

C.  considerando che il basso tasso di crescita registrato nei paesi del Nord Africa è deludente rispetto ad altri paesi emergenti e che gli investimenti diretti esteri dell’Unione europea nei paesi nordafricani rappresentano appena il 2% del totale degli investimenti diretti esteri dell’Unione europea,

D.  considerando che il progetto di creare una zona di libero scambio euromediterranea entro il 2010 sembra essere stato definitivamente abbandonato e considerando che il processo di integrazione Sud-Sud, che dovrebbe costituire uno degli obiettivi del processo di Barcellona, non ha dato alcun esito positivo e che le relazioni commerciali tra i paesi del Sud del Mediterraneo non hanno registrato uno sviluppo significativo,

E.   considerando che il processo di Barcellona è stato concepito nel 1995 quando la situazione in Medio Oriente sembrava essere vicina a una soluzione pacifica e duratura e che il progressivo deterioramento del processo di pace nella regione ha condizionato e pregiudicato lo sviluppo del processo di Barcellona,

F.   considerando che il processo di Barcellona ha notevolmente risentito del più grande allargamento dell’Unione e dello sviluppo di una politica di vicinato più estesa che è diventata la principale priorità dell’Unione europea nell’ultimo decennio, sulla quale l’Unione ha concentrato gran parte del suo impegno politico e delle sue risorse economiche,

G.  considerando che il bilancio globale del processo di Barcellona, nonostante i risultati insufficienti rispetto agli obiettivi iniziali, rileva un potenziale che dovrebbe essere ottimizzato,

H.  considerando che la recente iniziativa della Presidenza francese a favore di un’Unione per il Mediterraneo, sostenuta all’unanimità dal Consiglio europeo, può imprimere un nuovo impulso e rafforzare il processo di cooperazione tra l’Unione europea e gli Stati nordafricani,

I.    considerando che tale iniziativa non deve compromettere le strutture istituzionali del processo di Barcellona e in particolare l’APEM, che deve continuare a svolgere un ruolo fondamentale quale organo che rappresenta legittimamente i popoli dell’Unione europea e degli altri paesi del Mediterraneo,

1.   considera opportuno imprimere un nuovo impulso al processo di Barcellona, al fine di aumentarne la visibilità e i vantaggi concreti per i cittadini, in particolare per i cittadini della sponda meridionale del Mediterraneo;

2.   accoglie con favore la recente comunicazione della Commissione sul processo di Barcellona: Unione per il Mediterraneo e condivide l’obiettivo di tale iniziativa di imprimere un nuovo impulso politico concreto alle relazioni multilaterali dell’Unione europea con i suoi partner mediterranei, innalzandone il livello politico, elevando il grado di compartecipazione e rafforzando la condivisione delle responsabilità;

3.   concorda sul fatto che il processo di Barcellona: Unione per il Mediterraneo, incentrato su una serie di progetti specifici che coinvolgono direttamente i paesi della regione, può instaurare una relazione bilaterale complementare dell’Unione europea con questi paesi nell’ambito del quadro politico esistente, vale a dire la politica di vicinato;

4.   ritiene che la nuova iniziativa, che si basa fondamentalmente su progetti, possa innalzare il livello politico delle relazioni dell’Unione europea con i partner mediterranei a rendere tali relazioni più concrete e visibili attraverso la realizzazione di progetti regionali che rispondano alle esigenze dei cittadini;

5.   prende atto dell’Allegato 1 alla proposta, che individua quattro principali settori di intervento per la realizzazione di progetti importanti in grado di rilanciare il partenariato e la cooperazione nella regione; invita a tale riguardo la Commissione a informare regolarmente il Parlamento europeo e l’APEM sullo sviluppo di questi progetti regionali e ad esaminare le proposte e le valutazioni presentate a livello parlamentare;

6.   si compiace degli sforzi compiuti dalla Commissione nella sua proposta per combinare il mantenimento delle strutture istituzionali esistenti, e in particolare l’importante ruolo dell’APEM, con la governance istituzionale del nuovo quadro; prende atto, a tale riguardo, della proposta di istituire una copresidenza e di creare un segretariato congiunto e auspica che la creazione di questa nuova dimensione istituzionale possa essere efficacemente collegata all’attuale architettura istituzionale;

7.   sottolinea la necessità di una maggiore partecipazione ai programmi regionali e di un migliore utilizzo dello Strumento europeo di vicinato e partenariato; accoglie con favore, a tale riguardo, il nuovo impulso proposto dalla Commissione nella sua comunicazione sul processo di Barcellona: Unione per il Mediterraneo per l’ulteriore sviluppo di programmi regionali con i partner mediterranei e concorda sull’importanza di perseguire con determinazione gli obiettivi di rafforzare la coesione regionale, l’integrazione economica, in particolare l’integrazione Sud-Sud, e lo sviluppo delle infrastrutture;

8.   sottolinea l’importanza che i progetti realizzati nel quadro del processo di Barcellona: Unione per il Mediterraneo siano aperti a tutti gli Stati membri dell’Unione europea e ai partner mediterranei interessati a parteciparvi, in particolare se essi sono parti interessate in progetti o settori specifici;

9.   ribadisce che, per potere essere efficace, la politica euromediterranea deve disporre di un bilancio adeguato alle sue ambizioni; afferma che in particolare l’APEM, quale quadro democratico per l’azione parlamentare, dovrebbe disporre delle risorse e delle disposizioni amministrative necessarie per consentire un suo efficiente funzionamento;

10. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione, al Consiglio, nonché ai parlamenti e ai governi degli Stati del processo di Barcellona.