RICOSTRUIRE LA BOLLA DEI DERIVATI?

Nella conferenza stampa che la
BCE ha tenuto il 2 maggio, il presidente ha annunciato che il
suo istituto sta esplorando la possibilità di resuscitare il mercato delle
cartolarizzazioni ABS (Asset-Baked Securities), mercato che “è morto da tempo”
– ha dichiarato. Alla richiesta di spiegazioni, il presidente ha spiegato che la BCE è alla ricerca di titoli
da acquistare dalle banche, “ma – ha aggiunto – non c’è tanta roba in giro che
possiamo acquistare”. Dopo aver offerto quantità illimitate di liquidità, “ora la BCE – denuncia l’Executive
Intelligence Review (EIR n.19) – pensa di pompare direttamente il mercato dei
derivati, ricostruendo la bolla che è esplosa nel 2007”.

 

  1. La Commissione ritiene che sia
    corretta una simile interpretazione?

E’ noto che le banche hanno ristretto il credito e,
nonostante la liquidità offerta dalla BCE, non prestano denaro alle imprese e
alle famiglie. In più l’austerità ha prodotto la disoccupazione, ha distrutto
reddito e consumo, le imprese subiscono una diminuzione delle domande e le
famiglie si vedono ridotto il reddito. E la mancanza di prestiti costringe al
fallimento le imprese e a restrizioni impreviste le famiglie. Invece di
lanciare programmi di investimento – continua l’EIR – in modo da agire su
domanda e offerta, la BCE
suggerisce che le banche prestino comunque denaro, trasferendo il rischio con
la cartolarizzazione dei prestiti, seguendo proprio il modello OTC che ha
creato la crisi.

  1. La Commissione non ritiene che la
    continua immissione di liquidità nel sistema, senza che essa contribuisca
    allo sviluppo e alla crescita, concorra a creare inflazione?
  2. Non pensa invece che un
    ritorno ai principi della Glass-Steagall rappresenterebbe un contributo
    efficace alla riforma del sistema?

Insistere su proposte che non impegnano il sistema nell’economia reale
non potrebbe significare il percorso di un cammino già sperimentato come
fallimentare e andare incontro a nuove crisi?

IT

E-005297/2013

Risposta di Olli Rehn

a nome della Commissione

(15.7.2013)

 

 

La crisi del debito sovrano ha innescato
una frammentazione dei mercati creditizi dell’area dell’euro. Stabilire in che
modo si possa rafforzare la capacità delle istituzioni finanziarie di
indirizzare finanziamenti verso l’economia è una questione importante della
consultazione pubblica avviata dal Libro verde sugli investimenti a lungo
termine che la Commissione
ha pubblicato il 25 marzo 2013. Un secondo elemento rilevante è l’efficacia dei
mercati finanziari nell’offrire strumenti di finanziamento a lungo termine. In
questo contesto, ridefinendo i mercati delle cartolarizzazioni sarebbe forse
possibile sbloccare ulteriori fonti di finanziamento. Con una vigilanza e a una
trasparenza dei dati adeguate, tali mercati potrebbero aiutare gli istituti
finanziari a liberare capitali da destinare a ulteriori attività di prestito, e
a gestire i rischi.

 

Le cartolarizzazioni ABS (asset-backed
securities) includono un’ampia gamma di prodotti. Alcuni titoli sono molto
sicuri e simili a obbligazioni garantite. Altri, diffusi fino all’inizio della
crisi, sono meno transparenti e altamente rischiosi (a causa dei
disallineamenti di durata e una leva finanziaria elevata) e sono stati uno dei
motivi di perturbazione dei mercati finanziari. In Europa, anche prima della
crisi, la maggior parte delle cartolarizzazioni appartenevano al primo di
questi due gruppi.

 

La Commissione sta
realizzando una valutazione d’impatto delle conseguenze della riforma della
struttura delle banche troppo grandi o troppo importanti per fallire. Tale
valutazione copre tre settori principali: attività da separare, tipo di
separazione, campo d’applicazione e introduzione dei cambiamenti. I risultati
dovrebbero essere disponibili a inizio autunno ed è ora troppo presto per
formulare previsioni.