Oggetto: Riciclaggio di materiale elettronico | |
Il settore delle riparazioni elettroniche e dell’assistenza vede ridursi la propria attività, a causa del fatto che la riparazione non è più conveniente per la riduzione drastica dei prezzi del materiale nuovo e che i laboratori, almeno in Italia, sono equiparati alle imprese artigiane e perciò sottoposti ad una forte pressione fiscale. La principale ragione della difficoltà di sopravvivenza di questi laboratori (piccole imprese individuali o con poche persone) è dunque la non economicità delle riparazioni di prodotti elettronici di largo consumo. A ciò si aggiunge la concentrazione di abusi di posizione dominante nel mercato dei ricambi e dell’assistenza, che non possono essere combattuti dai singoli laboratori tecnici e dai piccoli riparatori locali, troppo deboli per scontrarsi con le multinazionali del settore. La prevalenza del nuovo sui ricambi e sull’usato provoca tra l’altro difficoltà di smaltimento dei rifiuti elettronici, con conseguenze negative per la tutela dell’ambiente. La Commissione 1. non riterrebbe opportuna la definizione di un programma di riciclo dei rifiuti provenienti da materiale elettronico? 2. Non crede che la categoria dei riparatori di materiale elettronico e dei rivenditori di usato elettronico dovrebbe essere scorporata dal settore dell’artigianato e inserita in una categoria «recycling» da definire, come già succede in alcuni Stati dell’Unione? 3. Può dirci in quali Stati questa designazione è già avvenuta? 4. È in grado di valutare gli eventuali vantaggi dell’attività di questi riciclatori tanto sul piano economico di settore che in quello della tutela dell’ambiente? |