RIAPPARE LA TBC

Succede a Milano, non in una regione povera, dalla vita disagiata e con scarsa igiene. Tredici bambini si sono ammalati di tubercolosi, per lo più in forma lieve, quindi, per fortuna, senza pericolo di epidemia. Alcune osservazioni sono comunque d’obbligo: la Tbc non è scomparsa, nonostante l’accesso generalizzato ai farmaci e a un netto miglioramento delle condizioni sociali, economiche e sanitarie. Pur non rappresentando più un pericolo, la Tbc tuttavia non è scomparsa e non si è dato il giusto peso ai rischi che un mondo globalizzato comporta anche a livello sanitario, nel quale si registrano ogni anno nove milioni e mezzo di nuovi casi di Tbc, due milioni di persone muoiono e più del 10 per cento sono infettati anche dall’Hiv. Complessivamente – dicono gli specialisti – circa due miliardi di persone, un terzo della popolazione mondiale, sono portatrici di un’infezione latente che potrebbe evolvere in malattia. Virus e batteri viaggiano anche verso l’Europa, portati dai flussi migratori dai paesi dove la tubercolosi è ancora molto diffusa.


 


La Commissione


 



  1. è in grado di monitorare i casi di Tbc che si manifestano sul territorio dell’Unione?

  2. Esiste un controllo da parte degli Stati membri per tutti coloro che migrano verso l’Europa, provenienti dai Paesi in cui la Tbc è diffusa?

  3. E’ a conoscenza dello sviluppo di eventuali farmaci di nuova generazione in grado di agire sui batteri resistenti agli antibiotici comuni?

  4. Nel programma quadro della ricerca sanitaria figura il progetto di manipolazione genetica del microbatterio della tubercolosi?

In caso negativo, non sarebbe il caso di provvedere al suo inserimento ?



E-007442/2011


Risposta del sig. John Dalli


a nome della Commissione


(23.8.2011)


 


 


La situazione epidemiologica della tubercolosi (TB) è soggetta a monitoraggio a livello europeo. Nel 2000, la tubercolosi è stata inserita in un elenco di malattie prioritarie da sottoporre a sorveglianza a livello UE[1]. A tale scopo, è stata creata una specifica rete di sorveglianza congiunta Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (CEPCM)/Ufficio regionale per l’Europa dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS EURO) per coordinare la sorveglianza sulla tubercolosi in 53 paesi della regione OMS EURO. Tale rete di sorveglianza pubblica relazioni epidemiologiche annuali sulla tubercolosi[2].


 


La situazione epidemiologica della tubercolosi varia notevolmente tra gli Stati membri e i programmi nazionali di controllo e prevenzione di tali malattie riflettono questa diversità. Il piano d’azione quadro dell’UE per lottare contro la tubercolosi[3] invita a rafforzare la sorveglianza tra i gruppi vulnerabili, tra cui i migranti, in tutti gli Stati membri in conformità con la particolare situazione epidemiologica nazionale. Questo piano d’azione, che è stato sviluppato dal CEPCM su richiesta della Commissione, ha lo scopo di sostenere gli Stati membri nel loro sforzo di prevenzione e di controllo della tubercolosi. Il CEPCM ha messo a punto nel novembre 2010 un quadro di riferimento per controllare e valutare l’attuazione del piano d’azione da parte degli Stati membri[4].


 


Considerando la sempre maggiore resistenza nei confronti dei medicinali, una nuova generazione di medicine contro la tubercolosi sono attualmente sviluppate da alcune università, compagnie farmaceutiche e altre organizzazioni. Attualmente 9 diversi prodotti sono nella fase clinica di sviluppo. Alcuni progetti finanziati dalla sezione Sanità del 7° programma quadro di ricerca e sviluppo (PQ7 SANITÀ) contribuiscono a sviluppare nuove medicine contro questa malattia. I composti chimici generati da tali progetti sono ancora nella fase preclinica di sviluppo, ma costituiscono una parte importante della filiera medicinale destinata alla tubercolosi che deve continuamente trovare nuovi medicinali candidati a combattere meglio le nuove forme resistenti di tubercolosi nell’UE.


 


In molti progetti di ricerca sulla tubercolosi finanziati nel quadro del PQ7 SANITÀ, la modificazione genetica del Mycobacterium tuberculosis viene normalmente utilizzata come metodo per sviluppare migliori diagnosi, vaccini e medicine contro questa malattia. In alcuni casi, come per lo sviluppo di nuovi potenziali vaccini contro la tubercolosi, gli stessi organismi geneticamente modificati possono essere utilizzati come nuovi potenziali vaccini, ma nello sviluppo di medicinali l’utilizzazione dei batteri geneticamente modificati è più indiretta e fornisce importanti informazioni sulla stessa patogenesi o sul processo di sviluppo della malattia. Tali informazioni sono costantemente utilizzate e sono considerate uno strumento di valore inestimabile nello sviluppo di nuovi medicinali contro il Mycobacterium tuberculosis.


 








[1]     Decisione della Commissione 2000/96/CE, del 22 dicembre 1999, relativa alle malattie trasmissibili da inserire progressivamente nella rete comunitaria in forza della decisione n. 2119/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio (notificata con il numero C(1999) 4015),GU L 28 del 3.2.2000.



[2]     http://ecdc.europa.eu/en/publications/Publications/Forms/ECDC_DispForm.aspx?ID=660



[3]     http://www.ecdc.europa.eu/en/publications/Publications/0803_SPR_TB_Action_plan.pdf.



[4]     http://www.ecdc.europa.eu/en/publications/Publications/101111_SPR_Progressing_towards_TB_elimination.pdf