PROCEDURE AUDIT E PMI (DUE)

Sempre più spesso le piccole imprese si trovano in difficoltà a seguito della complessità delle procedure dei controlli finanziari ex-post che vengono effettuati  4 o 5 anni dopo la conclusone di un progetto. Oltre ai motivi illustrati nella mia precedente interrogazione avente lo stesso oggetto, c’è da considerare che l’UE sta attraversando una grave crisi economica conseguente alla crisi finanziaria sistemica, come la stessa Commissione sottolinea nella sua comunicazione CE 2009/C16/10.


 



  1. E’ certa la Commissione che l’attuale politica di audit non trovi i beneficiari dei finanziamenti in una situazione di particolare debolezza e criticità finanziaria che rende ancora più difficile la loro situazione e la loro capacità di rispondere alle richieste degli audit?

 


Il Libro Verde – Politica di audit, punto 7.1 (COM (2010) 561 finale) sottolinea gli effetti della crisi e osserva che le PMI dovrebbero essere sottoposte a misure di controllo dimensionate alle loro strutture organizzative e di contabilità.


 



  1. E’ certa la Commissione che la politica di audit praticata  risponde alle posizioni espresse nel Libro verde?

Non ritiene invece che tale politica di audit vada a detrimento dei principi di coesione sociale e di inclusione socio-economica delle strutture imprenditoriali più deboli?



E-007593/2011


Risposta di Michel Barnier


a nome della Commissione


(18.10.2011)


 


 


1) L’onorevole parlamentare si riferisce ai controlli finanziari ex-post effettuati dopo la conclusione di un progetto. La sua interrogazione si ricollega anche al Libro verde sulla revisione contabile. È importante sottolineare che esso concerne solo la revisione dei conti imposta per legge come stabilito dalla direttiva 2006/43/CE, ma né il Libro verde né la direttiva contemplano i controlli finanziari ex-post dei progetti. Detto questo, la Commissione è tuttora particolarmente molto sensibile nei confronti della problematica degli oneri amministrativi gravanti sulle PMI e si sforzerà di rendere meno onerosi i requisiti di legge cui esse devono sottostare.


2) Il Libro verde si spinge oltre ciò che è sancito nell’attuale direttiva sulle revisioni dei conti e solleva la questione della proporzionalità relativamente alle PMI e ai Piccoli e Medi Professionisti (PMP), evidenziando, tuttavia, le carenze del sistema in vigore.


3) È difficile stabilire in che misura altri controlli finanziari e processi di monitoraggio, cui fa riferimento l’onorevole parlamentare, rischino di duplicare o sommarsi agli oneri amministrativi già imposti dalla revisione dei conti. Tuttavia, la Commissione continuerà a snellire le procedure dei controlli finanziari, ovvero tenendo conto, ove possibile, del lavoro fatto da altri revisori.