PIU’ FORZA ALL’EUROPA A FIANCO DELLA NATO

 

COMUNICATO STAMPA

  

MUSCARDINI, al Convegno della Fondazione Europa sulla Politica Estera e di Sicurezza Comune e sue relazioni con il Sistema NATO:

  “PIU’  FORZA  ALL’EUROPA  A  FIANCO  DELLA  NATO” 

 Bruxelles 04/06/2008   

“I bisogni dell’Europa, in termini di sicurezza sono cambiati – ha dichiarato l’On. Cristiana Muscardini, Presidente del Gruppo UEN e Vice Presidente della Commissione Commercio Internazionale al PE, durante il suo intervento alla Conferenza organizzata dalla Fondazione Europa sulla Politica Estera e di Sicurezza dell’UE e delle sue relazioni con il sistema NATO.  

Dopo l’introduzione del Presidente della Fondazione EUROPA, prof. Gianluca Brancadoro che ha ricordato come il ruolo delle fondazioni politiche europee stia diventando sempre più importante nell’informare i cittadini sull’attività svolta in seno alle istituzioni europee, il dr. Fabrizio Luciolli, Segretario Generale del Comitato Atlantico ha presentato il quadro attuale del sistema di difesa della NATO e delle sue possibili relazioni future con l’Unione europea. “La NATO -ha dichiarato Luciolli- è l’organizzazione internazionale che, per la sua natura politica e militare, è in grado di dare risposte immediate alle emergenze che la comunità internazionale è, sempre più spesso, chiamata ad affrontare. Le continue richieste di adesione da parte di un sempre crescente numero di Paesi è la prova della validità del sistema”. 

“Per l’UE non si tratta soltanto di dotarsi dei mezzi per agire in modo autonomo nelle gestione delle crisi internazionali – ha detto l’on. Josef Rydlo, Vicepresidente della Commissione Affari esteri del Cosniglio Nazionale slovacco – ma di pervenire ad una vero sistema di difesa europea, sistema tra l’altro oggi richiesto e sostenuto da un’ampia maggioranza dei cittadini dell’UE. Nuovi pericoli e nuove emergenze si affacciano sullo scenario internazionale e la storica dicotomia tra NATO e Patto di Varsavia è ormai del tutto superata. E’ necessario, al contrario, rendere più stretti e efficaci i rapporti con i Paesi confinanti come la Russia, l’Ucraina e la Bielorussia” 

“L’UE non deve però solo limitarsi al processo di ampliamento della propria capacità di intervento esterno alla sola dimensione militare – ha dichiarato l’on. Wojciech Roszkowski, storico e membro della commissione del controllo dei bilanci del PE – ma deve impegnarsi a sviluppare, in parallelo, strumenti civili di gestione delle crisi con azioni di polizia, amministratori civili, operatori giudiziari, protezione civile, ecc.”  

Una maggiore attenzione ai problemi dell’Africa e della Somalia in particolare sono stati al centro dell’intervento dell’Ambasciatore somalo presso le Nazioni Unite di Ginevra, dr Yusuf Mohammed Ismail che si è augurato che finalmente l’Unione europea si doti della necessaria capacità militare per affrontare non solo le possibili minacce ai propri confini ma le emergenze che colpiscono diversi Paesi, come la Somalia che, ancora oggi, pur avendo un governo di transizione riconosciuto dalla Comunità Internazionale, deve fronteggiare il pericolo del terrorismo di matrice integralista islamica. 

Anastasia Palli, membro del Consiglio direttivo della Fondazione EUROPA, ha espresso l’augurio che il Parlamento europeo possa organizzare presto un’audizione pubblica su questo importante tema e ha ribadito l’impegno della Fondazione EUROPA di realizzare una serie di conferenze per coinvolgere ed informare al meglio i cittadini europei. 

“Occorre quindi rafforzare la Politica di Sicurezza Comune – ha concluso l’On. Muscardini – per dare all’UE un ruolo chiave nello scenario geopolitico internazionale, un ruolo distinto ma non distante da quello svolto dalla Nato, dominata dalla presenza americana ma comunque capace di assicurare, da 60 anni, la sicurezza, la pace e quindi il benessere in tutti i Paesi dell’Europa occidentale”