Nel 2007 è stato istituito il sistema PEGI online, finanziato dal programma comunitario Safer Internet.
Potrebbe la Commissione precisare:
— | quali sono gli Stati che l’hanno utilizzato, |
— | se conosce le ragioni addotte dagli Stati che non l’utilizzano, |
— | se è già in grado di valutarne i risultati? |
2 settembre 2008 |
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Risposta data da Viviane Reding a nome della Commissione | ||
La Commissione desidera informare l’onorevole parlamentare che PEGI(1) online è un sistema facoltativo utilizzato dai fornitori di videogiochi e che nessuno Stato membro lo ha ancora reso obbligatorio. Per quanto riguarda il sostegno al sistema, dalle risposte fornite dagli Stati membri ai questionari della Commissione – su cui si basa la comunicazione della Commissione sui videogame del 22 aprile 2008(2) — emerge che esso è sostenuto esplicitamente da Danimarca, Finlandia, Italia, Paesi Bassi, Slovacchia, Svezia e Regno Unito. Del comitato consultivo PEGI fanno poi parte anche membri che provengono da altri paesi, quali Irlanda, Germania, Spagna, Francia, Norvegia, Polonia, Grecia, Belgio, Austria e Portogallo (dati forniti dalla International Software Federation of Europe — ISFE). Per quanto riguarda i risultati ottenuti, va osservato che, per sua natura, la distribuzione online di videogiochi è molto più difficile da controllare rispetto alla vendita fisica nei negozi. PEGI online promuove un livello minimo di protezione, autorizzando i fornitori di videogiochi che sottoscrivono il «Codice di sicurezza PEGI Online» a esibire il logo PEGI Online, una volta registrati i giochi nel sistema PEGI. Sempre secondo informazioni fornite dall’ISFE, tutti i fornitori di piattaforme tecniche per giochi online (Microsoft, Sony e Nintendo) hanno già sottoscritto il codice, a cui ha aderito, o è in procinto di farlo, anche la maggior parte dei principali editori di giochi. È ancora troppo presto per potere valutare i risultati di PEGI Online, ma fin da ora si può dire che il sistema ha consentito un maggiore livello di coerenza fra la classificazione dei giochi offline e quella dei giochi online e quindi un’applicazione più efficace delle norme di tutela per questi ultimi. |