Nuove terapie anti-farmaco

Di recente è stato registrato un continuo aumento di farmaci, prescritti per condizioni che potrebbero essere affrontate diversamente. Continuano a crescere nuovi malesseri, che trasformano in malattie i disagi più comuni: la malinconia si trasforma in depressione, la timidezza in fobia sociale.

Un cortocircuito maledetto porta a consumare senza controllo farmaci per ansia, fastidio, malumore, irrequietezza o tristezza. È un problema alimentato da una moda, finanziata da interessi economici, che porta ad utilizzare farmaci «pesanti», anche per semplici problemi legati al normale processo di crescita.

Il consumo di antidepressivi ha raggiunto in Italia, come in Europa, percentuali allarmanti: nel 2008 si registra una dose giornaliera ogni mille abitanti pari al 33.5 per cento.

La Commissione

1. è al corrente di tale situazione e dei rischi che gli antidepressivi non controllati e spesso venduti su Internet, possono causare alla salute?

2. È possibile intervenire per controllare meglio i finanziamenti pubblici destinati a studi sull’efficacia dei diversi trattamenti farmacologici?

3. È possibile eseguire degli studi da parte delle direzioni generali di competenza su soluzioni alternative a quelle farmacologiche, come ad esempio, la nuova nido-terapia che prevede di adeguare l’ambiente alle necessità del paziente, di cambiare le cose che lo circondano, i suoi tempi di vita, i modi d’interazione, le persone e le azioni?

 

Risposta data da Androulla Vassiliou a nome della Commissione

La Commissione è al corrente dei dati provenienti da vari Stati membri che indicano un aumento della prescrizione di psico-farmaci, inclusi gli antidepressivi, nell’ultimo decennio. Una ragione fondamentale consiste nel numero crescente di diagnosi di patologie mentali, inclusa la depressione, nei sistemi sanitari dell’UE. Tuttavia da taluni elementi si evince che i problemi mentali nella popolazione, e tra questi la depressione, continuano a non essere sufficientemente diagnosticati e trattati. Oltre agli psicofarmaci si ricorre con frequenza negli Stati membri ad altre forme di psicoterapia.

La Commissione non dispone di dati circa l’uso «incontrollato» di antidepressivi e di altri psicofarmaci. È ovvio che qualsiasi uso di farmaci che esulino dalla loro indicazione prevista e che siano forniti senza prescrizione, quando essa è prevista, può essere dannoso alla salute.

Con regolamento del Consiglio, del 20 dicembre 2007(1), l’impresa comune per l’iniziativa in materia di medicinali innovativi è stata istituita come un partenariato pubblico-privato, destinato a mettere in comune e a coordinare le risorse da settori pubblici e privati, allo scopo di sostenere la ricerca preconcorrenziale per accelerare lo sviluppo di farmaci sicuri e più efficaci per i pazienti. Tale iniziativa, in quanto tale, presenterà in futuro nuove strategie, metodi e tecnologie e migliorerà la gestione della conoscenza dei risultati e dei dati relativi alla ricerca e alla formazione di professionisti a vantaggio di una miglior efficacia dei farmaci.

Riguardo alle attività di finanziamento pubblico negli Stati membri relative all’efficacia dei trattamenti farmacologici, la Commissione non ha alcun mandato per esercitare una funzione di controllo nel settore.

Per quanto concerne la questione relativa agli studi sulle soluzioni alternative per sostituire i farmaci, la Commissione non li svolge personalmente. Tuttavia, il programma quadro dell’UE per la ricerca offre delle possibilità di intraprendere una ricerca di efficacia comparativa, ad es. studi per confrontare l’efficacia della terapia farmacologica con interventi alternativi (non farmacologici). Il finanziamento per tale ricerca è corrisposto su una base competitiva tramite inviti a presentare proposte.

In questo contesto, si attira l’attenzione dell’onorevole parlamentare sul fatto che un obiettivo del Patto europeo per la salute e il benessere mentale, stabilito nel giugno 2008, consiste nel promuovere la sensibilizzazione di importanti ambienti di attività, come gli istituti di istruzione e i posti di lavoro, sulle possibilità di adattarsi meglio alle esigenze di sanità mentale. Informazioni sulla realizzazione del patto sono disponibili sul seguente sito web della direzione generale della Commissione per la salute e i consumatori:

http://ec.europa.eu/health/ph_determinants/life_style/mental/index_en.htm