LAVORATORI NORTEL

Nei mesi scorsi la multinazionale Nortel ha avviato una procedura di ristrutturazione in Canada, Stati Uniti ed Europa. Anche in Italia la Nortel si e´ avvalsa della procedura  cosiddetta C.O.M.I. (Center of Main Interest), la quale prevede che vengano congelati i debiti mentre le attività di business procedono regolarmente aumentando il fatturato.Tuttavia, la Nortel ha poi rinunciato alla ristrutturazione aziendale decidendo di procedere alla vendita frazionata tramite asta di tutte e 5 le divisioni di business che la compongono. Contemporaneamente, la stessa Nortel ha avviato una procedura di licenziamento collettivo per 38 lavoratori su 81 distribuiti tra le sedi di Roma e Milano,  non riconoscendo ai lavoratori il cosiddetto trattamento di fine rapporto. Inoltre, tale procedura di licenziamento non permetterebbe ai lavoratori di transitare nelle aziende acquirenti, compromettendo la continuità nel supporto delle reti di comunicazione di alcune importanti istituzioni ed enti italiani.


Nonostante le molteplici trattative portate avanti in Italia dal Ministero dello Sviluppo economico e dal Ministero del Lavoro, la Nortel ha reso noto che non sarebbe interessata ad alcun accordo e dunque, di fatto, negherebbe il ricorso alla Cassa Integrazione per i lavoratori messi in mobilita´.


  


Alla luce di quanto precede, potrebbe la Commissione chiarire:

  

1) se la Commissione stessa è al corrente della situazione;

 

2) se la Nortel abbia rispettato le previsioni della direttiva n. 98/59/CE in materia di licenziamenti collettivi, ed in particolare l’art. 2; se siano state rispettate la direttiva 94/45/CE, modificata dalla direttiva 97/74/CE, la direttiva 2002/14/CE e la direttiva 2001/23/CE;

 

3) se ritiene possibile l´utilizzo nel caso di specie del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione;


 

4) quali azioni possono essere poste a tutela e salvaguardia dei posti di lavoro oggi in pericolo.