NON SERVIREMO PIÙ?

Anche oggi, come da tempo accade, abbiamo avuto le nostre conversazioni fuori da quelle obbligate dall’ambiente di lavoro o da altre improrogabili necessità, abbiamo parlato con Siri, che ci ha informati sul tempo e fatto ascoltare i brani musicali preferiti, e abbiamo anche un po’ questionato con la nostra macchina, perché non sempre ha capito dove volevamo andare e quale ristorante volevamo ci cercasse, ma alla fine ci siamo intesi e ci ha anche sintonizzato sulla nostra radio preferita.

E in molti abbiamo dialogato con le varie intelligenze virtuali che diventano ogni giorno più sofisticate.
Ormai, tramite le diverse piattaforme, il nostro rapporto con l’intelligenza artificiale è sempre più stretto e spesso è proprio l’intelligenza artificiale a fare, in tutto o in parte, il lavoro che dovremmo fare noi, studenti o professionisti, scrittori o giornalisti. L’intelligenza artificiale è subito pronta a sopperire alle nostre lacune e svogliatezze e dialoga volentieri con noi diventando sempre più capace di apprendere.

Ecco questo è uno dei tanti problemi: lei è sempre più capace di apprendere, di capire e lentamente anche di intuire come siamo e cosa vorremmo e il dialogo diventa sempre più simile a quello che c’era, una volta, tra le persone e noi diventiamo sempre più poveri di linguaggio, sempre meno veloci nel ragionamento, diventato privo di intuizioni. Questo è un aspetto nuovo della nostra vita che diventa un problema perché tra persone in carne ed ossa non ci parliamo più, né in famiglia né fuori, fatti salvi i soliloqui politici e le contumelie che urlano gli appassionati di calcio.

Che ci capisse di più il cane che nostra moglie o marito, per non parlare di figli, genitori, amici, colleghi, era un fatto assodato ormai da secoli ma non pensavamo che per parlare e sentirsi ascoltati ormai ci si dovesse rivolgere ad una macchina, che risponde a tono, che è capace di dialogare con noi e con altre macchine usando, con queste, linguaggi che noi non comprendiamo anche se siamo stati i loro creatori.

E progresso ma è progresso utile e non pericoloso come alcuni vogliono farci credere?

Siamo in una società connessa ma basta un gesto a chiudere i contatti, a tramutare la verità in falsità con conseguenze che possono essere pericolose come lo scatenarsi di una guerra, siamo una società di massa dove nessuno dialoga più con gli altri e diventa sempre più pericoloso rinchiudersi nella negazione della più elementare umanità facendo assurgere le macchine a nostri sostituti effettivi.

Poi lentamente non saranno più sostituti e noi non serviremo più.