MUSCARDINI: SI’ A SPRAY URTICANTE MA SOLO CON NUMERI IDENTIFICATIVI

“Fa
scalpore la recente notizia che il capo della Polizia abbia deciso di
sperimentare nei reparti Polfer di Milano, Roma e Napoli gli spray urticanti al
peperoncino a partire da gennaio. Ben venga la sperimentazione di metodi
coercitivi efficaci, immediati e che non portano a danni permanenti, ma che
anzi neutralizzano chi minaccia la sicurezza pubblica. Da questo punto di
vista, poste le necessarie verifiche mediche, potrebbe essere utile anche
verificare la possibilità di introdurre il taser, lo strumento che neutralizza
le persone con una scarica elettrica già utilizzato con successo negli USA” –
dichiara Cristiana Muscardini, portavoce del Movimento Conservatori Social
Riformatori. “Tuttavia è obbligatorio che le Forze dell’Ordine facciano
quanto io ed altri ripetiamo, inascoltati, da anni: tutti i membri in servizio
operativo, in particolar modo quelli dei nuclei anti-sommossa, devono indossare
dei numeri identificativi di riconoscimento ben visibili, in modo da garantire
la responsabilità civile in caso di abusi e di disobbedienza agli ordini. In
molte nazioni, compreso il Regno Unito e altri paesi europei, i numeri
identificativi sono una realtà consolidata da anni, che tutelano il cittadino e
allo stesso modo garantiscono agli agenti l’anonimato di fronte a possibili
vendette, visto che solo i capisquadra – e la magistratura in caso di denunce
di abusi – sono a conoscenza della corrispondenza tra agente e numero
identificativo. Si tratta di una battaglia di civiltà per tutelare il buon nome
delle Forze dell’ordine e la sicurezza dei cittadini, perché senza
responsabilità individuale nessuno può sentirsi al sicuro” – conclude
Muscardini riaffermando la necessità di dotare tutte le forze dell’ordine di
maggiori strumenti a tutela della sicurezza individuale e collettiva delle
stesse e dei cittadini e per i quali il governo sappia che senza nuovi
stanziamenti per garantire l’efficacia del servizio, dalla benzina ai meccanici
per auto, e l’aumento dell’organico la situazione rimane precaria