Marchio d’origine — costi aggiuntivi per le aziende

L’Associazione per il commercio estero FTA a.i.s.b.l, con sede a Bruxelles, ha evidenziato che, secondo un’inchiesta condotta dalla Commissione europea sull’obbligo del marchio d’origine per prodotti provenienti da paesi terzi, i costi aggiuntivi per i produttori europei che applicano un’etichetta d’origine sui propri manufatti equivale a 1,50 euro per ogni prodotto etichettato e a 2 euro per paio di scarpe.

Può la Commissione:

1. confermare i risultati di tale inchiesta?

2. Riferire quali risultati ha ottenuto in suddetta inchiesta sulle possibili conseguenze per i consumatori europei in materia di trasparenza, libertà di informazione e potere d’acquisto, con l’applicazione del marchio d’origine sui manufatti elencati nel progetto di regolamento?

E-3270/10EN

Risposta di Karel De Gucht

a nome della
Commissione

(22.06.2010)

 

 

L’Associazione per il commercio estero (FTA) si riferisce
al documento COM(2005) 661 definitivo, vale a dire la valutazione d’impatto
sulla base della quale la Commissione ha presentato la sua proposta di regolamento
del Consiglio relativo alle indicazioni del paese d’origine di taluni prodotti
importati da paesi terzi
[1].

 

La valutazione d’impatto comprende un capitolo sui
costi del marchio d’origine, aventi il seguente tenore: “I costi inerenti
all’apposizione ad un prodotto di un marchio con il nome del paese di origine sono
molto limitati. Essi dipendono ovviamente dal tipo di marchio, ma le stime
mostrano che, nella peggiore delle ipotesi, tali costi sarebbero inferiori all’1%
del prezzo fob del prodotto. A tale proposito, è opportuno notare che sempre
più frequentemente i prodotti importati nell’UE (in particolare quelli coperti
dal progetto di regolamento) recano un marchio di origine perché non sono
fabbricati separatamente per il mercato comunitario, ma anche per altri importanti
mercati (Cina, Stati Uniti, Giappone, ecc.) nei quali, come si è detto, il
marchio di origine è già obbligatorio. Un ampio studio sugli ostacoli al
commercio nei paesi terzi mostra che un certo numero di paesi impone
un’etichetta con il marchio di origine il cui costo, nel caso dei capi di
abbigliamento alla moda, è stimato tra 1 e 1,5 euro per articolo. Nel caso
delle calzature, il costo può arrivare sino a 2 euro per articolo”.

 

La valutazione d’impatto analizza in modo esaustivo
tutti gli aspetti collegati al marchio di origine – compreso l’impatto sui consumatori
europei – per ciascuna delle diverse opzioni prese in considerazione.  La
valutazione d’impatto è disponibile al seguente indirizzo
: http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=SEC:2005:1657:FIN:EN:HTML



[1]        SEC(2005)
1657} il 16.12.2005.