MALATTIE NELLE CARCERI ITALIANE

Recenti dati statistici presentati
dalla Società Italiana di medicina penitenziaria, raccontano di una situazione
infernale all’interno delle carceri italiane: l’80% dei detenuti ha qualche
malattia, il 32% è tossicodipendente, il 27% ha problemi psichiatrici, il 17%
soffre di malattie osteoarticolari, il 16% ha problemi cardiovascolari e il 10%
ha problemi di metabolismo. Sono molto diffuse anche le malattie infettive, tra
cui l’epatite C (32.8%), la tubercolosi (21.8%) e l’epatite B (5.3%). Questa
situazione è aggravata dalle scarse risorse che le carceri hanno a disposizione
per le cure mediche, dalle condizioni igieniche scandalose delle celle e dal
loro sovraffollamento. Posto che la gestione delle carceri rientra tra le
competenze esclusive degli Stati Membri,

 

La Commissione:

 

1. Dispone di dati organici per le
malattie delle carceri nei diversi Stati Membri?

2. Non ritiene che l’UE debba fissare
degli standard sanitari minimi, di igiene e di metri quadri a disposizione di
ogni detenuto nelle celle?

3. Può chiarire se gli Stati Membri possono fare utilizzo del Fondo Sociale
Europeo per migliorare le condizioni di vita dei carcerati?

4. Non ritiene che l’aumento di TBC anche fuori dalle carceri sia un grave
rischio e dovrebbe comportare una campagna europea di prevenzione?

 

IT

E-003428/2014

Risposta di Tonio Borg

a nome della Commissione

(30.5.2014) 

 

 

La Commissione non
raccoglie dati sulle malattie nelle carceri negli Stati membri dell’UE. I dati
sulla tubercolosi nelle carceri sono raccolti dall’Organizzazione mondiale della
sanità e sono pubblicati in collaborazione con il Centro europeo per la
prevenzione e il controllo delle malattie (CEPCM). Nella relazione pubblicata
nel 2014 sono stati riferiti in totale 796 nuovi casi di tubercolosi nelle
carceri in 16 Stati membri dell’UE/SEE[1].

 

L’andamento del numero di nuovi
casi di tubercolosi nell’Unione europea negli ultimi 5 anni indica un calo di
circa il 5 % all’anno. Nel 2008 i casi di tubercolosi segnalati nell’Unione
europea sono stati 83 123 mentre nel 2012 sono stati 68 423. Nel 2012 l’1,9 % dei nuovi
casi di tubercolosi segnalati nei paesi dell’UE e del SEE è stato riscontrato
nelle carceri.

 

Nel 2008 il CEPCM ha pubblicato un “Piano
d’azione quadro volto a combattere la tubercolosi nell’Unione europea”[2].
Il piano d’azione definisce i principi fondamentali per garantire la
prevenzione e il controllo della tubercolosi nell’Unione europea, ivi compresa
l’identificazione delle categorie più vulnerabili come i detenuti. La Commissione segue
regolarmente la situazione relativa alla tubercolosi ma non considera per il
momento la possibilità di proporre una campagna di prevenzione di portata
europea.

 

Le condizioni di detenzione sono
essenzialmente di competenza degli Stati membri, che sono vincolati dalle norme
del Consiglio d’Europa[3].

 

Nel corso del periodo di
programmazione 2014-2020, i contributi del Fondo sociale europeo (FSE) non
possono essere utilizzati direttamente per migliorare le condizioni di vita
nelle carceri. Il FSE tuttavia può sostenere misure attive per il mercato del
lavoro con il principale obiettivo di fornire alle persone distanti dal mercato
del lavoro, quali ad esempio i detenuti, le competenze e le qualifiche
necessarie per aiutarle ad integrarsi nel mercato del lavoro e nella società.

 



[1]
    Controllo e monitoraggio della
tubercolosi in Europa 2014, tabella 20, pagina 111, del Centro europeo per la
prevenzione e il controllo delle malattie e dell’Ufficio regionale dell’OMS per
l’Europa, Stoccolma: Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie,
2014 –
http://www.ecdc.europa.eu/en/publications/Publications/tuberculosis-surveillance-monitoring-Europe-2014.pdf

[2]
    Piano d’azione quadro volto a
combattere la tubercolosi nell’Unione europea, Centro europeo per la
prevenzione e il controllo delle malattie, Stoccolma: Centro europeo per la
prevenzione e il controllo delle malattie, 2008 –
http://www.ecdc.europa.eu/en/publications/Publications/tuberculosis-surveillance-monitoring-Europe-2014.pdf

[3]
    Raccomandazione Rec (2006)2 del
Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa agli Stati membri, dell’11 gennaio
2006, sulle regole penitenziarie europee,
https://wcd.coe.int/ViewDoc.jsp?id=955747