L’INFERNO DEL SINAI

Nella
risposta data alla mia interrogazione E-10998/2011 del 25 novembre 2011,  avente per oggetto i martiri del Sinai,
l’Alta Rappresentante/Vicepresidente Catherine Ashton afferma che la Commissione è
pienamente consapevole della tragica situazione dei profughi sub sahariani in
Egitto e che l’UE ha continuato a far pressione sulle autorità egiziane “affinché affrontino la questione e
garantiscano il rispetto dei diritti dei profughi conformemente agli impegni
assunti
.”

Nel
frattempo, , mentre nella zona sud  della
penisola cuscinetto tra Israele e l’Egitto il turismo internazionale affolla i
resort sul Mar Rosso, nella zona Nord i beduini imperversano violentemente
contro i malcapitati che attraversano la penisola on cerca di salvezza. I  servizi giornalistici riportano fatti di
rapimento, d’assassinii per trafficare gli organi, di violenze d’ogni genere.
Quell’angolo del Sinai è diventato un vero triangolo della morte, dove si
combatte una guerra di cui nessuno parla.

A
distanza di un anno dalla risposta riportata più sopra,

 

la
Commissione

 

1.Può
dirci se le sue pressioni sulle autorità egiziane hanno portato a qualche
risultato?

2. In
caso negativo, quali iniziative intende finalmente intraprendere per far pesare
maggiormente le sue rimostranze a tutela della sicurezza dei profughi, da
qualunque parte provengano?

3. Non ritiene opportuno un suo intervento a
carattere umanitario, magari coi fondi previsti per il sostegno della
democrazia, al fine di garantire un minimo d’aiuto alle vittime predestinate al
peggio?