LIBERTA’ PER FALUN GONG

L’Alto Rappresentante è certamente al corrente delle persecuzioni che la Cina esercita contro il movimento spiritualista Falun Gong e degli atteggiamenti di sostanziale sottomissione alla volontà cinese praticati da altri Stati.  La Russia, ad esempio, in questa settimana  si pronuncerà attraverso la Corte Suprema per rivedere il caso della messa al bando dei materiali stampati per la pratica di tale disciplina. E’ indubbio che la persecuzione; in qualunque modo si manifesti, è una palese violazione dei diritti dell’Uomo. La libertà religiosa e culturale è sacrosanta e cercare di limitarla, o addirittura di abolirla, è un delitto da perseguire e condannare  fermamente. Al fine di sostenere la lotta che nel mondo si svolge a sostegno di tale libertà ed in particolare per esercitare pressioni  nei confronti della Russia,

 

la Commissione

 

  1. ha preso iniziative per tutelare la libertà d’azione di Falun Gong?
  2. In quali sedi è disposta a battersi per la tutela della libertà religiosa, tenendo conto anche delle recenti stragi praticate in Nigeria e in Kenia contro i cristiani?

    3. E’ disposta a condizionare il principio della difesa dei diritti umani alla sottoscrizione di  accordi commerciali con i Paesi che questi diritti non garantiscono?

    4. Come  può accettare che un Paese come la Russia, appena entrata nell’Organizzazione mondiale del commercio, possa rendersi interprete di una così palese violazione dei diritti umani?

IT

E-006267/2012

E-006653/2012

E-006755/2012

Risposta dell’Alta rappresentante/vicepresidente Catherine
Ashton

(27.8.2012)

 

 

L’UE resta profondamente preoccupata per
le severe restrizioni imposte dalle autorità cinesi alla pratica del Falun
Gong, nonché per le notizie di arresti, detenzioni e torture arbitrari di
praticanti del Falun Gong. Durante l’ultima sessione del dialogo UE-Cina sui
diritti umani, il 29 maggio 2012, l’UE ha ribadito la propria preoccupazione
per le lunghe pene detentive inflitte ai praticanti del Falun Gong soltanto per
aver espresso il loro credo; ha inoltre sottolineato la propria inquietudine
per le notizie di un prolungato isolamento detentivo di praticanti del Falun
Gong in campi di rieducazione attraverso il lavoro. In risposta, la Cina ha rilevato che i
seguaci del Falun Gong erano stati incarcerati per aver commesso atti criminali
vietati dalla legge.

 

L’UE monitora attentamente la situazione di Wang Xiaodong e
della sorella Wang Junling e solleverà il loro caso con le autorità cinesi.
Continuerà altresì ad esprimere alle autorità cinesi le proprie preoccupazioni
riguardo al trattamento dei praticanti del Falun Gong ogni volta che se ne
presenterà l’occasione.