Lettera a M. Jean-Paul COSTA, Presidente della Corte europea dei diritti dell’uomo

Signor Presidente,

 

la sentenza del 3 novembre (causa Soile Lautsi) ferisce milioni dicittadini europei che si sentivano rappresentati dalle istituzioni e che orahanno seri dubbi nel riconoscersi in esse. Con l’eliminazione del crocifissodalle scuole, il loro essere europei riceve un colpo mortale e non riescono acapire come l’immagine dell’uomo-Dio possa rappresentare un attentato allalibertà di religione e una violazione del diritto dei genitori ad educare ifigli secondo le loro convinzioni. Quell’immagine crocifissa, infatti,  rappresenta ai loro occhi e alla loromente, proprio un simbolo di libertà, perché non impone niente a nessuno e nonha alcun significato di discriminazione. Che si sia credenti o meno, è indubbioche, semmai, il messaggio di quell’immagine è quello dell’amore fra gli uomini.Imporre a questi cittadini l’eliminazione di quell’immagine rappresenterebbe lanegazione della loro tradizione e di quelle dei loro padri, dato che per duemilaanni essa si è identificata con la civiltà universale ed in particolare con lastoria, la cultura, l’arte e la civiltà europee. E’ un loro diritto pretendereche vengano rispettati questi valori, e che vengano salvaguardate le lorotradizioni. Altrimenti sarebbe come vivere non in una patria comune, ma in unterritorio anodino e senza senso, caratterizzato soltanto dal mercato e dallesue peculiarità geografiche. Pensiamo invece che la nostra patria europeameriti qualcosa di più e ritrovi un senso più alto che giustifichil’appartenenza ad essa.

 

Non utilizziamo argomenti giuridici da contrapporre alla sentenza, non ènostro compito; desideriamo soltanto renderla partecipe dell’inquietudine e delturbamento che la sentenza ha prodotto nei nostri animi e della ferita che essaha provocato nella nostra appartenenza all’Europa. Ci auguriamo, con tutta laforza della nostra ragione, che la Grande Camera possa porre rimedio allosconquasso provocato tra noi cittadini europei con questa sentenza.

 

Voglia gradire, signor Presidente, i nostri migliori saluti.

 

Cristiana Muscardini