LEGGI CHIARE PER GARANTIRE SICUREZZA E CONTROLLI

Quanti anni ci vorranno per sapere chi è
colpevole per il sistema antincendio che non ha funzionato e per lo
scriteriato, criminale uso di materiali a rapida combustione utilizzati per il
rivestimento del grattacelo Torre del Moro a Milano? E quanto tempo occorrerà
perché le istituzioni verifichino, in tutta Italia, quanti altri stabili,
costruiti per altro recentemente, siano a reale rischio incendi? Quando sarà
attuata una legge ad hoc per impedire che gli incendi tramutino in pochi minuti
un intero palazzo in un fiammifero? Quando i comuni avranno uffici tecnici
capaci di valutare i materiali impiegati per l’edilizia?

Dopo la tragedia del ponte di Genova
stiamo ancora aspettando che siano messi a norma tutti i ponti e
cavalcavia pericolanti e la maggior parte delle strade statali, provinciali
e comunali presentano rischi continui per il grave dissesto del manto stradale.
Far ripartire l’edilizia non è consentire nuove urbanizzazioni con un costante,
tragico, dannoso ed inutile consumo del suolo ma far finalmente partire un
reale monitoraggio della situazione delle vie di comunicazione e degli edifici pubblici
e privati, monitoraggio che non può continuare ad essere fine a se stesso ma
deve essere contestuale alle necessarie opere per la messa in sicurezza di
tutto quanto resta al momento un pericolo per l’incolumità delle persone, basta
pensare a quanti edifici scolastici sono ancora a rischio nonostante le
promesse fatte ancora dal governo Renzi.

C’è una carenza legislativa che va di
pari passo con la carenza di controlli a tutti i livelli. Non vogliamo ancora
più leggi che appesantiscano i già difficili iter burocratici ma vogliamo leggi
chiare che garantiscano insieme lavoro e sicurezza e vogliamo che i controlli
siano fatti da persone competenti e incorruttibili, i comuni e le regioni
dovranno assumersi responsabilità concrete e lo Stato dovrà essere garante
della loro efficienza, lo Stato deve essere capace di offrire normative che non
consentano, tanto per cambiare, che si possa ancora dire “fatta la legge
trovato l’inganno”. Anche per questo una maggiore lotta alla criminalità
organizzata, che nell’edilizia, in modo palese o attraverso intermediari, ha
trovato terreno di conquista insediandosi nei gangli vitali della società, è
una priorità alla quale crediamo che il governo Draghi possa
dare risposta, partiti politici e mondo imprenditoriale permettendo.