Le Miss in miniatura

Un reportage su SkyTV ci informa su di un mondo di concorsi di bellezza under 10 e di madri scatenate.

Donne in miniatura che già all’età di sette anni passano ore dal parrucchiere, si fanno le sopracciglia, addirittura si depilano le gambe, usano l’autoabbronzante e ammiccano ai giurati per ottenere un voto in più verso la corona di reginette. Ogni anno il 25 per cento delle donne e il 14 degli uomini ha una reazione avversa ai trattamenti cosmetici aggressivi: dermatiti da contatto, orticaria, disturbi della pigmentazione, infezioni virali e batteriche. A essere colpita non é solo la pelle, ma anche le unghie e i capelli. La situazione può essere peggiore e si aggrava se si tratta di cute infantile, più permeabile di quella adulta, dove la qualità di ciò che viene spalmato o impresso su di essa può davvero fare la differenza in termini di salute.

La Commissione

1. é al corrente di tale situazione?

2. Quali regole sono applicate per la vendita o l’applicazione di prodotti cosmetici per bambini?

3. Esistono prodotti preparati per la cute infantile?

4. È possibile avviare un controllo su tali concorsi di bellezza, dove trucco per bambini e abbigliamento esibizionista non si conformano alla loro età anagrafica?

5. Non ritiene che indurre bambini ad atteggiamenti e abbigliamenti non consoni alla loro età acuisce il disagio, già così forte nella nostra società, per un’incapacità di accettare i ruoli dovuti all’età?

 

Risposta data da G. Verheugen a nome della Commissione

La Commissione è a conoscenza dell’esistenza di concorsi di bellezza per bambini. A quanto sembra, tuttavia, queste manifestazioni sono frequenti negli Stati Uniti d’America, ma non comuni in Europa.

Nell’UE non vi è una normativa specifica sui cosmetici per bambini. I prodotti cosmetici per la pelle destinati ai neonati e ai bambini devono però essere conformi alla vigente normativa dell’UE applicabile a tutti i cosmetici, che prevede alcuni requisiti supplementari per i prodotti cosmetici per bambini.

In primo luogo, la direttiva 76/768/CEE del Consiglio, del 27 luglio 1976, concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati Membri relative ai prodotti cosmetici («direttiva sui cosmetici». Inoltre, secondo l’articolo 7 bis, paragrafo 1, lettera d), il fabbricante deve garantire che una documentazione informativa sul prodotto comprendente, tra l’altro, la valutazione della sicurezza del prodotto, sia tenuta a immediata disposizione delle autorità competenti degli Stati membri all’indirizzo specificato sull’etichetta, a fini di controllo. In particolare, è richiesta una specifica valutazione di sicurezza dei prodotti cosmetici destinati ai bambini di età inferiore a tre anni.

In secondo luogo, ulteriori adattamenti tecnici della direttiva sui cosmetici hanno previsto requisiti di sicurezza per evitare l’utilizzo di cosmetici contenenti determinate sostanze da parte dei bambini, con la l’introduzione di un’etichettatura obbligatoria, come l’indicazione «Conservare fuori dalla portata dei bambini» o condizioni specifiche per l’utilizzo, come «Non utilizzare in prodotti per bambini di età inferiore a tre anni».

La rifusione della direttiva, approvata dal Parlamento in prima lettura il 24 marzo 2009, rafforzerà quest’approccio. Essa dispone infatti, oltre all’obbligo di una specifica valutazione della sicurezza di prodotti destinati a bambini di età inferiore a tre anni, che si presti particolare attenzione alla valutazione della qualità microbiologica di questi prodotti.

Per quanto riguarda gli aspetti non regolamentati dalla direttiva sui cosmetici, i cosmetici devono anche essere conformi alla direttiva sulla sicurezza generale dei prodotti (direttiva 2001/95/CE)(1). I prodotti cosmetici che presentano un grave rischio per la salute umana sono notificati alla Commissione dagli Stati membri mediante il sistema comunitario di allarme rapido per i prodotti di consumo non alimentari pericolosi, RAPEX(2), e sono ritirati dal mercato dalle autorità di vigilanza del mercato. Ad esempio, nel 2008 la Commissione ha ricevuto dagli Stati membri 58 notifiche di prodotti cosmetici pericolosi, il 21 % delle quali riguardava cosmetici per bambini che comportavano un rischio chimico (75 %) o microbiologico (25 %).

La Commissione desidera anche informare l’onorevole deputato del Parlamento europeo che la Piattaforma delle autorità europee di vigilanza del mercato per i cosmetici (PEMSAC — Platform of European Market Surveillance Authorities for Cosmetics), che è il forum delle autorità di vigilanza del mercato dell’UE e dell’EFTA, ha recentemente iniziato a lavorare su azioni specifiche per i prodotti destinati ai bambini. I suoi membri sono attualmente impegnati in uno scambio d’informazioni e altre azioni sono allo studio, tra cui un rafforzamento della cooperazione in quest’ambito.

Infine, la Commissione desidera sottolineare che il principio dell’interesse superiore del bambino, sancito nell’articolo 24 della Carta dei diritti fondamentali dell’UE e nella Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del bambino, è giuridicamente vincolante per tutti gli Stati membri dell’UE. Secondo tale principio, gli interessi superiori dei bambini devono sempre essere una considerazione di primaria importanza in tutte le azioni che li riguardano.

 

alt

(1) GU L 11 del 15.1.2002
(2) www.ec.europa.eu/rapex