L’ACIDO RETINOICO ANTICANCRO

I
ricercatori dell’università “La Sapienza” di Roma, in collaborazione con il
Comprehensive Cancer Center di Cleveland (Ohio) hanno scoperto che l’acido
retinolo è utile contro il cancro. La molecola, un derivato della vitamina A,
potrebbe costituire la base per una innovativa terapia di due tumori maligni:
il cancro della mammella e quello della prostata. I ricercatori hanno
dimostrato che stimolando un recettore presente nelle ce3llule cancerogene (il
TLR-3, una molecola chiave della risposta immunitaria) si innesca la produzione
di specifici microRNA. Queste molecole rendono le cellule sensibili all’azione
dell’acido retinoico. “Le cellule neoplastiche – si legge nell’abstract – vanno incontro all’auto
distruzione attraverso un processo di morte cellulare programmata, definito
apoptosi, sia in vitro, sia in vivo”. Gli effetti di quest’acido su alcuni tipi
di tumore sono noti da qualche tempo, ma non era ancora chiaro il meccanismo
per rendere tutte le cellule neoplastiche sensibili alla sostanza.

 

La Commissione

 

1.    È
informato di questa importante scoperta, che apre vie nuove per il trattamento
contro il cancro?

2.    Ricorda
le polemiche sorte contro un noto professore ricercatore italiano di una decina
d’anni fa, che già usava l’acido retinoico avendone constatato i benefici
presso gli  ammalati che aveva in cura,
senza essere creduto dai rappresentanti della scienza ufficiale?

Nell’ambito dell’attività del partenariato europeo
per la lotta contro il cancro, non ritiene opportuno far circolare questa
notizia e raccogliere eventualmente i risultati di questa nuova terapia?

IT

E-008249/2013

Risposta di Mairé Geoghegan-Quinn

a nome della Commissione

(23.8.2013)

 

 

La Commissione è a conoscenza della ricerca [1][2]menzionata dall’onorevole
parlamentare che ha fornito la prova di un meccanismo di attività antitumorale
sull’attivazione dei recettori TLR3 e ha dimostrato che ciò determina una
sensibilizzazione delle cellule tumorali all’acido retinoico e la loro successiva
apoptosi.

 

Questi risultati si basano su studi effettuati su
animali e su colture cellulari. Occorrono ulteriori ricerche per valutare
l’importanza di questo percorso di ricerca e il suo potenziale come obiettivo
terapeutico nei tumori del seno e della prostata.

 

La multerapia del dott. Di Bella (DBM) si basava su un
cocktail di ormoni, farmaci e vitamine e comprendeva anche l’acido retinoico.
L’esame dei pazienti curati con questa terapia non ha evidenziato un
miglioramento della loro sopravvivenza.
[3] Inoltre i risultati dei test
clinici indipendenti della fase II non hanno dimostrato l’efficacia di questa
terapia.
[4]

 

I retinoidi sono stati oggetto di studi approfonditi
per valutarne l’utilità nella prevenzione e nella cura dei tumori e gli effetti
osservati sono stati di vario tipo. Sono stati riscontrati effetti promettenti
per la prevenzione dei tumori al seno e l’acido retinoico è ampiamente
utilizzato nel trattamento della leucemia promielocitica acuta.
[5] Nell’ambito del 7° programma
quadro di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione (7° PQ, 2007-2013), la Commissione europea ha
assegnato 3,3 milioni di EUR a cinque progetti incentrati sull’acido retinoico
e il ruolo dei suoi recettori nello sviluppo dei tumori e nella terapia
antitumorale.

 

Il ruolo del Partenariato europeo per la lotta contro il
cancro è coadiuvare gli Stati membri nell’elaborazione dei lori piani nazionali
di lotta contro il cancro e non diffondere risultati di ricerca e suggerire
cure. L’applicazione dei trattamenti è di esclusiva responsabilità nazionale
secondo le procedure nazionali di valutazione tecnologica in



[1]     http://en.uniroma1.it/notizie/retinoic-acid-cure-prostate-and-breast-cancer

[2]     Galli et al. (2013) PNAS;
doi:10.1073/pnas.1304610110

[3]     Buiatti et al. (1999) Cancer; doi:
10.1002/(SICI)1097-0142(19991115)86:10<2143::AID-CNCR37>3.0.CO;2-5

[4]     Italian Study Group (1999) BMJ;
doi:10.1136/bmj.318.7178.224, Evaluation of an unconventional cancer treatment
(the Di Bella multitherapy): results of phase II trials in Italy.

[5]     Tallman et al. (2008) ASH Education Book;
doi:10.1182/asheducation-2008.1.391