L’ACCIAIO SOVVENZIONATO CINESE

 In un dispaccio della Reuters del 15 gennaio
scorso si afferma che la
Commissione europea è arrivata alla conclusione che la Cina sovvenziona illegalmente
i produttori d’acciaio e – secondo fonti 
cmmerciali (non meglio specificate) – vuole che i membri dell’UE
applichino tariffe punitive  che
potrebbero fare arrabbiare il secondo partner commerciale. La notizia non è
chiara, ma offre lo spunto per chiedere

 

alla Commissione

 

1.   
quali sono esattamente le conclusioni a cui è giunta, a proposito
del sovvenzionamento cinese alla produzione dell’acciaio?

2.   
Sono in vigore misure provvisorie antidumping sull’acciaio? Di che
valore, eventualmente?

3.   
Su quali ipotesi di dumping cinese, oltre all’acciaio, sta indagando
la Commissione?

4.   
Quale è la bilancia commerciale UE/Cina nel settore dell’acciaio
per il 2012?

Cosa c’è di vero sulle tariffe punitive che
dovrebbero applicare gli Stati membri dell’UE?

IT

E-002420/2013

Risposta di Karel De Gucht

a nome della Commissione

(14.5.2013)

 

In seguito ad indagini approfondite la Commissione ha
constatato che le esportazioni di acciaio sovvenzionato a rivestimento organico
oggetto di dumping e originario della Cina causano un notevole pregiudizio
all’industria dell’Unione. In base a una proposta della Commissione il
Consiglio ha imposto dazi compensativi definitivi e dazi antidumping su tali
prodotti in data 15 marzo 2013. I regolamenti con cui si prendono i due tipi di
provvedimento sono pubblicati nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea (GU
L 73 del 15.3.2013, pagg. 1 e 16). I dazi suddetti non costituiscono
provvedimenti punitivi; costituiscono invece una compensazione del pregiudizio
causato dalle sovvenzioni sleali a norma delle normative dell’Unione e
dell’OMC.

 

Nel 2012 l’Unione europea ha importato
prodotti di ghisa e di acciaio dalla Cina per un valore totale di 3,5 miliardi
di euro, quota che supera del 60% circa il valore delle esportazioni UE dei medesimi
prodotti in Cina.