LA OSSIGENO-OZONO-TERAPIA

E’
una metodica che ha più di un secolo di vita, un rimedio rivoluzionario per la
salute e il benessere, applicabile con diverse modalità a svariate patologie.
Nei primi decenni dell’800 fu Christian Friedrich Schonbein, chimico tedesco
naturalizzato svizzero, a scoprire l’ozono, ma i primi trattamenti – con
risultati evidenti – si ebbero durante la prima guerra mondiale, quando
centinaia di soldati con ferite settiche furono trattati con ozono medicale e
salvati da morte sicura per gangrena gassosa dal tedesco Hans Wolff. Per
questo, l’interesse per questa terapia è particolarmente radicato in Germania,
ma anche in Svizzera. “Qualunque dolore, sofferenza o malattia, è causato da
un’insufficiente ossigenazione a livello cellulare” ha affermato il prof.
Arthur C. Guyton, M.D., presidente della Società americana di fisiologia.
L’ozono, tra l’altro, si usa anche al di fuori della medicina ed è il
disinfettante più potente di cui l’uomo può disporre (120 volte più attivo del
cloro). Non c’è virus, batterio o fungo che possa resistere alla sua azione.

In
Italia tale terapia ha avuto ufficialmente inizio soltanto nel 1983, con la
costituzione della Società Scientifica di Ossigeno-Ozono-Terapia (SIOOT).  Oggi, per il 30° anniversario della fondazione,
è stato pubblicato un volume che ne traccia l’attività e che descrive i
risultati ottenuti. La terapia in questione è una possibilità medica
sottovalutata, non è una medicina alternativa e tanto meno un metodo alla moda.

 

La
Commissione

 

1.    È
in grado di dirci in quali Paesi dell’Unione si pratica normalmente questa
terapia?

2.    Possiede
dati  e statistiche sui suoi benefici ed
è
a conoscenza dell’ampia bibliografia scientifica
pubblicata su
www.pubmed.com alle voce ozone therapy
?

3.    Potrebbe
invitare gli Stati membri a farne uso in modo più regolare per le patologie
suggerite dall’esperienza dei Paesi che praticano questa terapia?

4.   
Perché non monitorare dal punto
di vista organizzativo e scientifico,  le Società Scientifiche di Ossigeno
Ozono terapia che promuovono la terapia, e proporre corsi plurinazionali di
formazione di questa disciplina, allo scopo di diffondere benessere tra le
popolazione e monitorando anche l’eventuale risparmio che questa terapia può
portare?


IT

E-002907/2014

Risposta di Tonio Borg

a nome della Commissione

(2.5.2014) 

 

 

La Commissione non dispone
di una banca dati che rifletta i diversi trattamenti di medicina tradizionale o
alternativa, come l’ozonoterapia, praticati negli Stati membri dell’UE, né
raccoglie dati o statistiche sui benefici dei trattamenti, siano essi
scientificamente provati o presunti.

 

In termini più
generali, nell’ambito della raccolta e diffusione di dati e informazioni
sanitari comparabili nell’UE occorre prendere atto del lavoro comune svolto in
stretta collaborazione dagli Stati membri, dalla Commissione, da Eurostat,
dall’OMS, dall’OCSE e da altre organizzazioni internazionali nel quadro
dell’azione congiunta per il monitoraggio degli indicatori sanitari della
Comunità europea

(http://ec.europa.eu/eahc/projects/database.html?prjno=20082391).

 

Relativamente
alla promozione dell’ozonoterapia e al risparmio conseguibile in futuro con il
suo impiego, la
Commissione non è competente per privilegiare un determinato
trattamento. A norma dell’articolo 168 del TFUE la gestione dei servizi
sanitari e dell’assistenza medica e l’assegnazione delle risorse loro destinate
rientrano tra le responsabilità degli Stati membri.