La crisi finanziaria e l’Europa

Il rallentamento della crescita, le turbolenze dei mercati che creano incertezza, il rapido deterioramento del quadro finanziario causato dalla crisi, non sono bastati per convincere la BCE a modificare i tassi di interesse. “No a un piano UE” titolano i giornali di oggi. “Ora – ha dichiarato il presidente della BCE prima dell’inizio del vertice convocato all’Eliseo dal presidente Sarkozy – spetta ai Paesi europei assumersi le loro responsabilità…è molto importante che intervengano anche i governi, in casi eccezionali, quando è a rischio la stabilità finanziaria”. L’euro intanto si è indebolito ed è sceso a 1,3848 dollari anche a causa di una domanda interna in contrazione, accompagnata da una “maggiore restrizione delle condizioni finanziarie”.
 Speriamo che in Europa non succeda quanto sta accadendo negli USA – dicono gli ottimisti. Ma se succedesse? L’Unione non dispone degli strumenti che gli USA stanno utilizzando. Non abbiamo un governo centrale in grado di predisporre una legislazione d’emergenza. La BCE non possiede gli strumenti per gestire un’insolvenza importante. 

 

La Commissione
  
1.   ritiene corretta questa analisi?

2.   non considera che la causa principale di questa carenza dipenda dal mancato  coordinamento tra banchieri centrali nazionali e BCE su questo argomento, come chiedeva il trattato di Maastricht?

 3.   ha iniziative da proporre per colmare questo vuoto e per consentire all’Unione di intervenire in caso di necessità?

 

Risposta data da Joaquín Almunia a nome della Commissione

L’onorevole parlamentare esprime dubbi sull’esistenza, a livello europeo, di strumenti politici che consentano di rispondere alle attuali turbolenze finanziarie. È vero che l’UE non dispone di un bilancio federale e di competenze in materia fiscale paragonabili a quelli degli Stati Uniti, tuttavia la risposta dell’UE all’attuale crisi è stata ampia, coerente ed effettiva.

La Banca centrale europea (BCE) ha preso tutte le misure necessarie per assicurare sufficiente liquidità al sistema finanziario dell’area dell’euro. La BCE ha anche partecipato a varie azioni coordinate, assieme alla Fed statunitense, alla Banca d’Inghilterra e ad altre importanti banche centrali di Canada, Svezia e Svizzera per sostenere il funzionamento dei mercati finanziari a livello mondiale.

Nell’ottobre 2008 il Consiglio europeo ha adottato un piano coordinato di salvataggio del sistema bancario UE, che prevede lo stanziamento di ingenti risorse di bilancio per a) assicurare che le banche siano sufficientemente capitalizzate; b) contribuire a riavviare l’attività di prestito interbancario e di prestito al settore economico nel suo complesso; c) assicurare che le banche dispongano delle garanzie necessarie per avere accesso alla liquidità; d) assicurare una maggiore flessibilità delle norme contabili ed e) migliorare le procedure di cooperazione tra gli Stati membri. Un’unità di crisi è stata istituita per assicurare una risposta rapida dell’UE alle situazioni di crisi e per migliorare il coordinamento delle misure adottate dai singoli Stati membri. La reazione dei mercati del credito alla risposta coordinata dell’UE è stata incoraggiante La Commissione sta facendo la sua parte nell’assicurare che i piani nazionali di salvataggio possano essere attuati rapidamente, adottando decisioni rapide sulla loro compatibilità con le norme in materia di aiuti di Stato alla luce del carattere eccezionale dell’attuale situazione. Il 13 ottobre 2008 la Commissione ha adottato una comunicazione sull’applicazione delle regole in materia di aiuti di Stato alle misure finanziarie adottate nel contesto dell’attuale crisi finanziaria(1). Gli orientamenti formulati nella comunicazione costituiscono un importante strumento per assicurare che le misure di salvataggio preservino i benefici del mercato interno evitando indebite distorsioni della concorrenza tra le istituzioni finanziarie e negativi effetti di ricaduta sugli altri Stati membri.

In una prospettiva a medio termine, il Consiglio Ecofin ha adottato tre tabelle di marcia, che fanno tesoro degli insegnamenti tratti dalla crisi finanziaria. Le tabelle di marcia prevedono una risposta alle turbolenze finanziarie, miglioramenti dei meccanismi di stabilità finanziaria dell’UE e la riforma del quadro di vigilanza UE.

Dato che nel frattempo l’attenzione dei mercati finanziari si è spostata sui timori di una recessione mondiale e del diffondersi del contagio ai paesi emergenti, è fondamentale accrescere gli sforzi di coordinamento a livello internazionale. Al riguardo, in occasione del vertice internazionale sulla crisi, tenutosi il 15 novembre 2008 a Washington DC, è stato deciso che è necessaria una decisa azione coordinata per spezzare il ciclo di svalutazione delle attività, di pressione sui prezzi delle azioni e di fallimenti bancari e per contenere il più possibile le ripercussioni sull’economia mondiale.

 

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(1) GU C 270 del 25.10.2008.