KAMIKAZE PER GIOCO

Oggetto:      Kamikaze per gioco


È “Save the Cildren” che lancia l’allarme. Su You Tube viene diffuso un video in cui un gruppo di ragazzi attendono in fila l’ultimo abbraccio di un loro compagno che si prepara a farsi esplodere. Questi schiva poi un poliziotto che vuole fermarlo e si lancia contro un altro gruppo di ragazzi, facendo una carneficina virtuale. È solo un gioco. Si gioca alla Jihad e si scimmiottano i kamikaze adulti. “Terrificante – afferma Save the Cildren – perché se i bambini subiscono il fascino della violenza, domani potrebbero adottarla come stile di vita”. È l’ennesimo esempio di messaggi che non dovrebbero essere autorizzati sulla rete. L’Unione ha approvato misure contro l’uso improprio della rete per la tutela de minori.


Può la Commissione dire:


1.    se il caso sopradescritto rientra in quelli previsti contro l’uso della violenza in rete;


2.    perché non prende iniziative per scongiurare il ripetersi della diffusione di video simili;


3.    qual è il confine tra censura e reato per la diffusione di modelli di violenza e di morte;


4.    se ritiene che la libertà “totale” di pubblicazione in rete confligga con l’uso indiscriminato della violenza, sia pure ludica?


 


Risposta di Neelie Kroes


a nome della Commissione


(20.4.2011)


 


 


La Commissione condivide la preoccupazione dell’onorevole parlamentare per i contenuti violenti online creati dagli stessi utenti e ha adottato una serie di iniziative per farvi fronte.


 


In particolare, il problema dei contenuti dannosi su Internet è stato affrontato nelle raccomandazioni del 1998 e del 2006 sulla tutela dei minori[1]. La raccomandazione del 2006 promuove la responsabilizzazione dei professionisti, degli intermediari e degli utenti dei nuovi mezzi di comunicazione come Internet incoraggiando l’elaborazione di codici di condotta. Essa raccomanda inoltre che si dispongano mezzi appropriati per denunciare attività illecite e/o sospette in rete. Quanto disposto nella raccomandazione è in linea con il principio di responsabilità limitata dei prestatori di servizi della società dell’informazione stabilito dalla direttiva 2000/31/CE[2] (direttiva sul commercio elettronico). La raccomandazione invita essenzialmente gli Stati membri a mettere in atto diverse misure di tutela dei minori. La Commissione seguirà da vicino l’applicazione della raccomandazione e, se del caso, proporrà ulteriori misure. Essa è attualmente impegnata nella stesura di una relazione di valutazione dell’applicazione negli Stati membri delle raccomandazioni del 1998 e del 2006.


 


La Commissione ha inoltre reso possibile, nel quadro del programma “Internet più sicuro”, la firma del primo accordo europeo di autoregolamentazione sulla socializzazione in rete da parte di 20 imprese[3], tra cui Google/Youtube[4], che hanno riconosciuto le loro responsabilità e hanno individuato i rischi che i loro siti possono presentare per i minori. I firmatari intendono limitare tali rischi attraverso una serie di misure specifiche, tra cui la valutazione dei mezzi volti a esaminare condotte e/o contenuti illegali o vietati alla luce di quanto stabilito nei loro termini di servizio. Ogni impresa ha spiegato come attua detti principi tramite un’autodichiarazione accessibile al pubblico[5].


 


Dal 2010[6] la Commissione segue con molta attenzione l’applicazione di detto accordo e sta svolgendo una seconda tornata di valutazioni che verranno pubblicate nei prossimi mesi. La Commissione ha inoltre annunciato che intensificherà il dialogo con le imprese del settore TIC al fine di incoraggiare la progettazione di prodotti più sicuri che aiutino a proteggere i minori on-line[7].


 


Con l’adozione della comunicazione “Un programma UE per i diritti dei minori”[8], il 15 febbraio 2011 la Commissione ha ribadito il proprio impegno a sostenere gli Stati membri e le altre parti interessate a rafforzare la prevenzione, a rendere i minori più responsabili e partecipi per poter beneficiare al massimo delle tecnologie online e a contrastare il ciberbullismo, l’esposizione a contenuti dannosi e altri rischi connessi con la navigazione in rete, specie tramite il programma “Un internet più sicuro” e la cooperazione con l’industria attraverso iniziative di autoregolamentazione (2009-2014).


 


Il programma “Un Internet più sicuro” sostiene inoltre azioni di prevenzione volte a sensibilizzare i giovani sui loro diritti e sulle loro responsabilità online. Save the Children Italia rappresenta nel Bel Paese la rete europea di centri “Internet più sicuro”, presente in 30 paesi europei[9].


 


Alla luce dei mutamenti dei modelli tecnologici utilizzati dai giovani, la Commissione sta esaminando con attenzione se le iniziative descritte siano ancora sufficienti e ne sta valutando di nuove.


 








[1]     Raccomandazione del Consiglio, del 24 settembre 1998, concernente lo sviluppo della competitività dell’industria dei servizi audiovisivi e d’informazione europei attraverso la promozione di strutture nazionali volte a raggiungere un livello comparabile e efficace di tutela dei minori e della dignità umana, (98/560/CE, GU L 270 del 7.10.1998, pagg. 48 – 55).


(http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CELEX:31998H0560:EN:NOT)


Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 dicembre 2006, relativa alla tutela dei minori e della dignità umana e al diritto di rettifica relativamente alla competitività dell’industria europea dei servizi audiovisivi e d’informazione in linea, (2006/952/CE, GU L 378 del 27.12.2006, pagg. 72 – 77).


(http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CELEX:32006H0952:EN:NOT)



[2]     GU L 178 del 17.7.2000.



[3]     http://ec.europa.eu/information_society/activities/social_networking/docs/new_self_decl/google.pdf



[4]     http://ec.europa.eu/information_society/activities/social_networking/eu_action/selfreg/index_en.htm



[5]     Autodichiarazione di Google:


http://ec.europa.eu/information_society/activities/social_networking/docs/new_self_decl/google.pdf


 



[6]     Valutazione 2010 dell’applicazione dei principi dell’accordo europeo sulla socializzazione in rete più sicura.


http://ec.europa.eu/information_society/activities/social_networking/eu_action/implementation_princip/index_en.htm#final_report



[7]     Comunicato stampa della Commissione europea in occasione della giornata “Per un Internet più sicuro”, 8 febbraio 2011.


http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=IP/11/135&format=HTML&aged=0&language=EN&guiLanguage=en



[8]     COM(2011) 60 definitivo.


http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CELEX:52011DC0060:EN:NOT)



[9]     Per maggiori informazioni sui suddetti centri vedasi:


http://ec.europa.eu/information_society/activities/sip/projects/centres/index_en.htm