Cristiana Muscardini, a nome del gruppo UEN. –
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– Signor Presidente, onorevoli colleghi, come tutti ovviamente siamo coinvolti e sconvolti da questa situazione, però io credo che ci sia il dovere, almeno da parte mia, di rinunciare a qualunque ipocrisia.
Il nodo comincia da molto lontano: il legittimo e sacrosanto diritto dei palestinesi di avere uno Stato libero passa dall’altrettanto sacrosanto diritto di Israele ad essere riconosciuto e noi sappiamo che Israele è stato cancellato dalla carta geografica di molti paesi. Noi sappiamo che la Francia, l’Italia, la Spagna, la Germania non avrebbero certamente tollerato di essere cancellati dalla cartina geografica, non avrebbero accettato di essere considerati come inesistenti. Sappiamo che non è stato Israele a dare avvio a questa ennesima guerra e che il terrorismo è ancora uno dei problemi principali!
Perciò io credo, signor Presidente, che senza ipocrisia abbiamo oggi il dovere di cominciare a ragionare in termini diversi. Non possiamo pensare che il dialogo con i terroristi sia giustificato dal fatto che sono morti tanti civili, perché questo crea la scusante per qualunque terrorista nel futuro per utilizzare la violenza, la forza e la morte per ottenere legittimità politica.
Io credo che noi dobbiamo, come Unione europea, trovare finalmente una maggiore coesione, la capacità di affrontare anche il nodo dei rapporti economici con i paesi che non riconoscono Israele, garantire i percorsi umanitari che consentono ai civili, palestinesi e israeliani, di essere messi in sicurezza, in questo caso soffrono maggiormente i palestinesi, e detto questo, signor Presidente, credo che sia anche opportuno che vada rivista la posizione sugli aiuti dati e che diamo ma il cui utilizzo é privo di controllo.