Lotta alle mafie

Come è noto, a parte
l’Italia, gli altri grandi paesi europei non considerano il reato di
associazione mafiosa. Eppure, quella che comunemente in Italia si chiama mafia,
negli altri paesi europei si chiama criminalità organizzata. Ma in effetti la
mafia non è solo crimine tradizionale, ma anche capacità di inserimento nei
gangli vitali dell’economia e della politica. La legislazione antimafia
introdotta in Italia da due legislature ha dato risultati mai ottenuti
finoad ora. Dal maggio 2008 al 31
luglio 2010 sono stati catturati 6.433 mafiosi e 26 dei 30 latitanti più
pericolosi. I detenuti sottoposti a regime speciale sono 681. Sono stati
sottratti alle cosche 32.799 beni patrimoniali per un valore di 15 miliardi di
euro tra beni sequestrati e beni confiscati (dichiarazione del ministro
dell’Interno Maroni del 15 agosto 2010). Se in così poco tempo è stato
possibile raggiungere questi risultati lo si deve innanzitutto alla
legislazione introdotta ad hoc, oltre che alla volontà del
governo di intervenire efficacemente per contrastare la criminalità. Anche in
Europa la criminalità è molto attiva ed è presente in genere dove c’è bisogno
di liquidità. Per questo, dato che la criminalità può disporne di parecchia,
essa penetra negli affari europei e negli istituti di credito. La vulgata
corrente afferma che l’economia criminale è capace di fatturare 100 miliardi di
euro l’anno ed è molto attiva nel narcotraffico, nell’edilizia, nei trasporti,
nei rifiuti, nel turismo, nel riciclaggio di denaro, nella ristorazione e nel
tessile.

Di fronte a questa realtà
delittuosa

la Commissione

  1. non considera che una
    legislazione europea anticrimine, che tenga conto delle caratteristiche
    della legislazione italiana antimafia, potrebbe contribuire ad ottenere
    risultati concreti nella lotta contro la criminalità organizzata?
  2. Non ritiene che, in
    assenza di una agenzia europea antimafia, analoga all’americana DEA
    antidroga, Europol dovrebbe creare una sezione speciale, composta da
    ufficiali di tutti gli Stati membri, per combattere le mafie presenti in
    vari settori dell’economia europea?
  3. Non crede che la
    sottovalutazione del fenomeno avvantaggi l’attività mafiosa in Europa?