Poliziotti,
infermieri, vigili, volontari, farmacisti, addetti alle attività di prima
necessità, tutti quelli che sono a contatto diretto con gli altri, quelli che
devono salvare, curare, nutrire, controllare, alimentare sono per la maggior
parte sprovvisti del principale presidio: la mascherina, per evitare il
diffondersi del virus. Fino a qualche giorno fa ci dicevano che non era
necessario portarla, ora se ne è compresa la necessità, che diventa
più o meno obbligatorio usarla per uscire, ma le mascherine non ci sono
neppure per i molti che sono al fronte, una guerra in trincea ma senza
protezioni. In questi giorni abbiamo visto un fai da te di tutti i tipi,
mascherine per dare il verderame alle viti, per muratori, per puericultura,
mascherine fatte di plastica, il materiale sul quale vive più a lungo il virus,
mascherine di stoffa di vario tipo, mascherine fatte con la carta forno dietro
la sciarpa o ricavate da pannolini per bambini o da assorbenti femminili.
Sarebbe comico se non fosse tragico, a Malpensa dicono ci sono 5 milioni di
mascherine da sdoganare, sarà vero? Di chi sono veramente? Un importante
commerciante mi segnala che ne potrebbe avere in pochi giorni un milione ma non
sa e né come proporle chi contattare perché è difficile comunicare con
gli enti preposti all’acquisto e comunque il costo è di 8,30 euro l’una, i
costi sono molto alti e rimane il fatto che,nonostante donazioni varie i
privati non ne trovano e molti sanitari non ne hanno!
Difficile capire
qual è la realtà tra cose dette con il contagocce e altre notizie che arrivano
da canali diversi, sta di fatto che, di giorno in giorno, la situazione si
aggrava se, come dicono alcuni ricercatori della società italiana di
medicina ambientale, in collaborazione con le università di Bologna e Bari, i
virus possono rimanere nell’aria per diverso tempo utilizzando come vettore di
trasporto e diffusione il particolato atmosferico. Il che potrebbe valere
anche per il Covid-19. A loro avviso esiste una relazione tra la forte
diffusione del virus a fine febbraio inizi marzo e il i superamento dei limiti
stabiliti di concentrazione di PM 10.
Il virus ha colpito
ovunque ma mentre abbiamo qualche notizia su alcuni paesi europei, sugli Stati
Uniti e la Cina, tutto tace sull’Africa e il Sud America e l’Africa preoccupa
per la sua vicinanza, per l’immigrazione, per le gravi carenze sanitarie, per i
turisti italiani, europei che fino a ieri sono andati e venuti. II virus non si
ferma e non si fermano neppure troppe persone che non hanno capito la realtà,
la vita è cambiata e sopravviverà solo chi avrà la capacità di adattarsi, come
è sempre stato. Anche oggi, la mattina presto, la metropolitana di Milano era
affollata, altro che metro di distanza gli uni dagli altri, chi non ha capito,
chi deve comunque trovare il modo di guadagnarsi da vivere e il contagio
continua. Poi ci sono i senza tetto, le persone senza documenti che per questo
non possono ancora essere accolte nei ricoveri, quanto virus viaggia libero
sulle nostre false libertà e norme inadeguate?
A Bergamo è
ufficiale: non ci sono più letti negli ospedali, le persone muoiono a casa,
qualunque cifra di decessi o contagiati è relativa rispetto alla realtà. In
Emilia Romagna nuovi comuni blindati, nuove zone rosse per contenere il
contagio, perché non si è chiusa Bergamo quando si era ancora in tempo? Il
virus scende verso sud anzi e già lì pronto ad esplodere mentre la Calabria ha
tremato sotto le scosse di un nuovo terremoto.
Continuano le
trasmissioni di approfondimento, qualcuna è lo spettacolo dell’ovvio e
dell’orrore, ripetizioni di cose dette e ridette, scenari tristi di piazze e
vie vuote e deserte dove solo qualche giorno fa camminavamo. Se dobbiamo stare
in casa è ovvio che siano vuote le città, perché continuare a farci vedere la
desolazione, a farci rimpiangere un mondo perduto? Perché darci notizie inutili
o farci ascoltare commenti di chi ne sa meno di noi? Anche la morte, il dolore,
la paura sono spettacolo, non capiremo mai? Non possiamo accompagnare i nostri
morti, non possiamo essere vicini a chi ci sta lasciando, possiamo applaudire
da lontano tutti coloro che sono sul campo per salvare vite o per essere di
supporto a chi salva vite e anche chi fa le pulizie negli ospedali o riempie i
banchi del supermercato si occupa della nostra vita. A tutti il nostro Grazie e
ciascuno di noi faccia quello che gli compete, prima di tutto rispettare le
regole.