IL PUNTERUOLO ROSSO






Viene chiamato così un coleottero sterminatore di palme, che scientificamente è identificato come Rhynchophorus Ferrugineus, e proviene dalla Melanesia, nell’Asia sud-orientale.  Ha già attaccato a morte sessantamila palme in Italia, di cui trentamila nella sola Sicilia. Sono centinaia di migliaia le piante col destino segnato – trecentomila solo in Liguria – mentre sembra certo che entro tre anni anche le palme di Roma cesseranno di far ombra ai turisti. Pare non esserci rimedio contro questa peste delle piante. La catastrofe potrebbe però essere arginata distruggendo le piante morte e imbottite di larve pronte a trasformarsi in killer.


Lo smaltimento tuttavia diventa problematico perché verrebbe a costare 1,500 euro a pianta, nel rispetto di precisi criteri. Pare che il Punteruolo rosso sia arrivato in Italia con l’importazione di palme adulte, come se i moderni non accettassero i tempi della natura. Prima sono appassiti i cipressi, poi si sono ammalati gli olmi, i platani, gli ippocastani, ora cominciano a scomparire le palme, contribuendo a modificare radicalmente il paesaggio italico- mediterraneo, che tanta ispirazione ha donato all’arte nelle sue varie espressioni.


 


La Commissione:


 


1.    è al corrente di questa situazione?


2.    Sa se nei paesi d’origine di questo coleottero, o in altri centri di ricerca, sono stati studiati i possibili rimedi ?


3.    Puoi dirci se tale fenomeno ha colpito altri paesi mediterranei dell’Unione?


4.    I fondi per l’agricoltura potrebbero essere utilizzati in parte per la costosa distruzione delle piante morte?


 


E-005114/2011


Risposta di John Dalli


a nome della Commissione


(30.6.2011)


 


 


La Commissione desidera informare l’onorevole deputato che il punteruolo rosso della palma noto anche come Rhynchophorus ferrugineus (Olivier) è un parassita della palma presente nell’UE nei paesi del Mediterraneo e in Portogallo. Questa piaga è stata notificata dalla Spagna nel 1996, dall’Italia nel 2004, dalla Francia e dalla Grecia nel 2006, da Cipro e Malta nel 2007, dal Portogallo nel 2008 e dalla Slovenia nel 2009.


 


La Commissione è al corrente della situazione che riguarda questo organismo e per tale motivo, nel 2007, ha emanato misure d’emergenza per controllarne l’arrivo e la diffusione (decisione 2007/365/CE[1]). Nel 2010 la Commissione ha modificato tale decisione introducendo misure più rigorose.


 


La Spagna e la Commissione hanno organizzato nel 2010 una conferenza internazionale sul punteruolo rosso. In questa occasione si sono discusse le prassi e le esperienze ottimali e si è concordato che era necessario promuovere e coordinare la ricerca in tale ambito. In tale contesto il Settimo programma quadro di ricerca e di sviluppo tecnologico (FP7) nell’ambito della propria tematica 2 “Alimentazione, agricoltura, pesca e biotecnologia”, ha indetto nel 2010 un invito a presentare proposte[2] che interessava anche il Rhynchophorus ferrugineus. È attualmente in corso di negoziazione un progetto da 3 milioni di euro per lo sviluppo, l’eradicazione e il contenimento di questo organismo, progetto che riunirà ricercatori di sei Stati membri dell’UE e di altri paesi e che prenderà il via probabilmente entro la fine del 2011. Due progetti in corso nell’ambito del FP7 stanno già portando avanti la ricerca in relazione al punteruolo rosso: Q-Detect (metodi per le quarantene fitosanitarie da usarsi ad opera delle organizzazioni nazionali per la fitoprotezione e dei servizi ispettivi) e ISEFOR (maggior sostenibilità delle foreste europee: modellizzazione per la sicurezza contro parassiti invasivi e agenti patogeni nell’ambito del cambiamento climatico).


 


Per quanto concerne il sostegno finanziario, nel contesto del regime fitosanitario dell’Unione stabilito con direttiva 2000/29/CE del Consiglio[3], gli Stati membri possono ricevere, a richiesta e a certe condizioni, un contributo finanziario per il controllo fitosanitario al fine di coprire le spese legate direttamente alle misure necessarie adottate per l’eradicazione o il contenimento dell’organismo nocivo in questione. Negli ultimi anni la Commissione ha ricevuto numerose domande da diversi Stati membri relative al Rhynchophorus ferrugineus, che comprendevano la richiesta di rimborso dei costi per la distruzione delle palme infestate,  richiesta sfociata in un cofinanziamento.






[1]     GU L 139 del 31.5.2007.



[2]     Invito FP7-KBBE-2011-5-CP-CSA. Per ulteriori informazioni si rinvia al sito:


http://cordis.europa.eu/fp7/dc/index.cfm?fuseaction=UserSite.FP7DetailsCallPage&call_id=333



[3]     GU L 169 del 10.7.2000.