I DERIVATI:ARMA DI DISTRUZIONE DI MASSA

Così il
finanziere Warren Buffet ha definito il comparto dei “derivati”, a
causa del loro potenziale destabilizzante per l’economia mondiale: In effetti
si sa che contro un PIL mondiale stimato intorno ai 70 mila miliardi di
dollari, la massa dei derivati ha raggiunto nel 2012 il livello di  639 mila miliardi, cioè più  di nove volte la ricchezza prodotta nel mondo
intero. Da anni si chiedono nuove regole per smaltire, o almeno mettere in
quarantena questa enorme e spropositata massa di titoli tossici, ma fino ad ora
ben poco è stato intrapreso in questo senso, salvo le norme UE appena entrate
in vigore che dovrebbero dare buoni risultati a proposito della trasparenza
delle contrattazioni, ma assai meno per quanto si riferisce alla rischiosità
insita nei risultati. Anche negli Stati Uniti qualcosa si muove. I vertici
della Jp Morgan, un istituto che gestisce una quantità abnorme di titoli
spazzatura, sono stati chiamati a rispondere in Congresso dell’  avventurosa e altamente rischiosa conduzione
della loro banca. Di fronte a questo ancora alto rischio che la “bomba di
distruzione di massa” scoppi da un momento all’altro,

 

la Commissione

 

  1. può indicarci chi è
    contrario all’introduzione di norme più severe per spegnere la miccia che
    può portare alla deflagrazione?
  2. Non ritiene utile ed
    opportuno proporre nuove regole ai partner mondiali per allentare il
    rischio incombente?
  3. Quali sono, e ad opera
    di chi, le opposizioni all’interno dell’Unione per tentare di risolvere il
    problema dei derivati?
  4. Può pubblicare la
    classifica degli Stati della zona Euro detentori dei derivati, con la loro
    percentuale rispetto al loro PIL nazionale?

IT

E-004623/2013

Risposta di
Michel Barnier

a nome della
Commissione

(21.6.2013)

 

 

L’adozione del
regolamento (UE) n. 648/2012 sugli strumenti derivati OTC, le controparti
centrali e i repertori di dati sulle negoziazioni (“regolamento EMIR”)
in data 4 luglio 2012, rappresenta un passo importante per un miglior controllo
dei rischi generati dall’utilizzo di contratti derivati OTC.

 

Tale
regolamento ha introdotto l’obbligo di compensazione centrale per i contratti
derivati OTC standardizzati e, per i contratti non standardizzati, l’applicazione
di tecniche di attenuazione del rischio, tra cui gli scambi di garanzie reali.
Tali obblighi attenueranno il rischio di credito di controparte e i rischi
sistemici.

 

Questa riforma
permette di realizzare gli obiettivi individuati dai leader del G20 nel
settembre 2009 e, nella fase di attuazione di tali obiettivi, le autorità
internazionali di regolamentazione hanno istituito diversi gruppi di lavoro per
armonizzare le norme vigenti in ciascun paese.

 

Durante la
negoziazione del regolamento EMIR è emerso un consenso di massa in merito agli
obiettivi di questa riforma, ma è stata espressa preoccupazione circa il costo
della riforma per l’economia reale. Di conseguenza, durante la negoziazione
sono state inserite nel testo alcune esenzioni a beneficio di taluni utenti
finali dei contratti derivati — come le società — e un’esenzione transitoria
per i fondi pensione.

 

Le statistiche
sui contratti derivati OTC in essere sono pubblicate regolarmente dalla Banca
dei regolamenti internazionali (BRI)[1]. Tali
statistiche soddisfano la richiesta espressa dall’onorevole deputato poiché
includono i dati che misurano il grado di concentrazione dei mercati dei
derivati OTC in ciascuna giurisdizione.



[1]     http://www.bis.org/publ/otc_hy1305.htm