Interrogazione con richiesta di risposta scritta degli Onn. Cristiana Muscardini (ECR) e Isabella De Martini (ECR)
La pole
position dell’energia eolica è stata raggiunta nel 2012 negli Stati Uniti:
6.519 MW di eolico, contro i 6.335 MW di nuove centrali elettriche a gas. Questi
risultati non sono frutto del caso o di pure scelte tecnologiche. Il merito è
degli incentivi pubblici, erogati sotto forma di crediti fiscali (2,2 centesimi
di dolaro per kilowattora prodotto, per la durata di 10 anni per i progetti
entrati in funzione entro il primo gennaio 2013). E’ il denaro del contribuente
che ha fatto il miracolo, e non la libera concorrenza. Le polemiche infuriano,
perché anche negli Usa si pratica l’austerità e si teme il fiscal cliff. Cancellare ora gli incentivi significherebbe –
secondo l’industria eolica americana – perdere 37 mila posti di lavoro. Si è
proposta allora una fase di graduale eliminazione degli incentivi da qui al
2019.
La Commissione
- ha un’opinione
sull’utilità e l’opportunità degli incentivi in Europa nel particolare
settore dell’eolico per produrre energia elettrica risparmiando sugli
idrocarburi ed eliminando l’inquinamento del carbone? - Può comunicarci quali
sono gli Stati membri che amministrano incentivi per l’eolico e per altre
forme di energie alternative? - Con quali risultati?