GRANDE SPECULAZIONE SUI CEREALI

Il rapporto FAO del 7 giugno conferma il crollo delle scorte di grano in tutto il mondo, a causa dei livelli di produzione mondiale totalmente inadeguati. Indica anche l’aumento del prezzo del grano lungo tutta la filiera, dai contratti futures, ai distributori all’ingrosso, appartenenti ai cartelli, fino al consumatore finale. Lo stesso vale per carne, prodotti caseari, altre derrate alimentari e materie prime non agricole. I nuovi dati sono abbastanza allarmanti: si prevede che le scorte mondiali di grano crollino a 183 milioni di tonnellate metriche (mmt), dai 188 milioni di tonnellate metriche del 2010 (che fu già un cattivo anno) e dai 207 del 2009. La stima della FAO prevede per quest’anno una produzione mondiale di 674 mmt., un aumento rispetto alle 653 mmt. del 2010 e un calo rispetto alle 685 mmt. del 2009. Questa proiezione, tuttavia, non tiene conto delle crisi nel raccolto del grano negli Stati Uniti, nel Canada e nella Francia. Anche per la produzione dell’etanolo il grano usato quest’anno sarà superiore a quello del 2009 (319mmt. rispetto alle 302 mmt.). Per quanto riguarda i prezzi, il rapporto FAO dice che quelli del grano sono aumentati del 72% nel gennaio-maggio 2011 rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, e quelli dei cereali a grana grossa dell’83%, della soia e altri semi oleosi del 41%, degli oli grassi del 56%, dei prodotti caseari del 15% e della carne del 20%. Ci si chiede se le cause di questi aumenti sono tutte dovute al mercato, cioè ad una questione di domanda e offerta. La EIR (Executive Intelligence Review-edizione italiana) afferma che “ in realtà (la causa) è la speculazione e che dopo il crac finanziario del 2007 e l’esplosione della bolla immobiliare nel 2008, che mise fine ai giochi sui mutui e rischiò di far saltare l’intero sistema finanziario globale, gli investitori si sono gettati sui mercati dei futures per cibo, petrolio e altre materie prime di cui la gente ha bisogno anche nel mezzo di una crisi economica. Il flusso di denaro di questi mercati ha provocato un drastico aumento dei prezzi, con risultati devastanti.” Nel 2003 – sempre secondo la EIR – il mercato dei futures sulle materie prime era di 13 miliardi di dollari che, nel luglio del 2008 sono saliti a 318 miliardi e uno dei meccanismi primari di questa speculazione sono i fondi sulle commodities creati da Goldman Sachs, IP Morgan Chase, AIG, Barclays e altri.


La Commissione condivide questa analisi? In caso affermativo quali iniziative e quali strumenti intende usare per contrastare il fenomeno speculativo? Quali politiche proporre per evitare che i prezzi rimangano incontrollati e in balia degli speculatori?



E-006137/2011


Risposta di Dacian Cioloş


a nome della Commissione


(12.8.2011)


 


 


È innegabile che negli ultimi anni diversi mercati dei prodotti di base siano stati oggetto di una crescente finanziarizzazione. Il buon funzionamento dei mercati dei prodotti di base e dei relativi strumenti derivati è uno degli obiettivi prioritari che la Commissione si è prefissata negli ultimi anni e che continuerà a perseguire. All’interno di detto settore la Commissione si è soprattutto impegnata a contrastare un’eccessiva volatilità dei prezzi dei prodotti di base, in particolare dell’impatto di una maggiore concentrazione di investitori finanziari. La Commissione segue con molta attenzione l’andamento e lo sviluppo dei prezzi sui mercati dei prodotti agricoli di base. In tal senso ha condotto una propria analisi in materia che va ad affiancare altri studi esterni e monitorizza costantemente la situazione sui mercati europei e internazionali.[1] La Commissione è inoltre pienamente consapevole del numero crescente di attori finanziari attivi sui mercati dei prodotti di base. Tra i derivati su prodotti agricoli di base e i mercati a pronti sottostanti vi sono nessi importanti, che si estendono alla produzione alimentare e dunque, in ultima analisi, alla sicurezza alimentare. È auspicabile che i derivati su prodotti agricoli di base continuino a svolgere la loro funzione originaria di copertura e determinazione dei prezzi e che non ci si scosti da tali strumenti a causa del loro impiego crescente come nuova classe d’investimento per la diversificazione del portafoglio.


 


Pertanto la Commissione mira a ottimizzare la trasparenza, l’integrità e il funzionamento dei mercati dei derivati su prodotti di base.


 


A tale proposito la Commissione ha avviato una serie di iniziative qui di seguito esposte.


 


      Nella sua comunicazione del 2009 per un migliore funzionamento della filiera alimentare[2], la Commissione ha annunciato l’adozione di misure volte a migliorare la supervisione e la trasparenza globale dei derivati su prodotti agricoli di base nell’UE, negoziati sia in borsa, sia fuori borsa (over the counter – OTC). Il follow-up è parte integrante dell’approccio generale ai prodotti derivati.


      La Commissione ha adottato una proposta di regolamento sulla negoziazione degli strumenti derivati OTC[3], diretta a ridurre i rischi sistemici e a migliorare la trasparenza per le autorità di regolamentazione riguardo a tutti i derivati, compresi i derivati su prodotti di base. Tale proposta introduce l’obbligo di notifica dei derivati ai repertori di dati sulle negoziazioni, garantendo così una maggiore trasparenza delle posizioni su tali derivati per le autorità competenti.


      La revisione della direttiva relativa ai mercati degli strumenti finanziari[4] prevista per ottobre 2011 ha lo scopo di rendere ancora più trasparenti le negoziazioni e i prezzi dei derivati su prodotti di base, stabilendo in quali casi tali si debba ricorrere a sedi di negoziazione organizzate. La stessa valuterà inoltre l’esigenza di informazioni più sistematiche e dettagliate sulle attività di negoziazione di diversi tipi di partecipanti al mercato dei derivati su prodotti di base nonché di un maggiore controllo delle posizioni sui derivati su prodotti di base da parte delle autorità di regolamentazione, compresa la possibilità di limitare tali posizioni laddove necessario.


      La revisione della direttiva sugli abusi di mercato[5], prevista per ottobre 2011, è volta a definire chiaramente i casi in cui le negoziazioni sui mercati dei prodotti di base costituiscono un abuso ed a garantire che ogni sede di negoziazione e ogni operazione in cui possano verificarsi pratiche abusive sia adeguatamente disciplinata da norme paneuropee.


      Nella sua comunicazione del febbraio 2011 sui mercati dei prodotti di base e le materie prime, la Commissione ha invitato ad intraprendere ulteriori azioni per migliorare l’integrità e la trasparenza dei mercati[6].


 


La Commissione sta inoltre contribuendo attivamente alle decisioni del G20 in materia, tra le cui fila si concorda ampiamente sull’esigenza di migliorare l’integrità e la trasparenza dei mercati dei derivati su prodotti di base. Il G20 invita, tra l’altro, alla cooperazione internazionale nell’ambito della regolamentazione finanziaria e all’ottimizzazione delle informazioni e della trasparenza dei mercati.


 


Una maggiore trasparenza dei mercati fisici contribuisce inoltre a un migliore funzionamento dei mercati in generale, mentre una comprensione più profonda delle dinamiche dei mercati fisici dovrebbe contribuire ad evitare movimenti arbitrari sui mercati. I ministri dell’Agricoltura dei paesi del G20 hanno concordato una serie di proposte atte a migliorare le informazioni e la trasparenza dei mercati, in particolare con l’adozione del sistema di informazione sul mercato agricolo (AMIS). A settembre avrà luogo, presso la FAO, un primo Inception Workshop sull’AMIS.


 


La Commissione riconosce quanto la trasmissione di informazioni tempestive, accurate e trasparenti possa contribuire a contrastare la volatilità dei prezzi dei prodotti alimentari. Pertanto la stessa si compiace del fatto che grazie all’AMIS i principali operatori dei mercati agroalimentari siano incoraggiati a condividere dati e a rafforzare i sistemi di informazione esistenti, a promuovere una maggiore comprensione degli sviluppi dei prezzi dei prodotti alimentari e a intensificare il dialogo e la cooperazione a livello politico.


 


Sono state pertanto adottate diverse misure volte ad avviare il processo di gestione della volatilità dei prezzi dei prodotti alimentari nel quadro degli interventi più ampi che la comunità internazionale è chiamata a realizzare alla luce delle crescenti sfide nell’ambito della sicurezza alimentare. La Commissione ribadisce i proprio impegno in materia e valuterà attentamente ulteriori misure eventualmente necessarie.


 


 








[1]     Per i mercati internazionali vedasi:        
http://ec.europa.eu/agriculture/analysis/tradepol/commodityprices/index_en.htm, per i mercati UE vedasi: http://ec.europa.eu/agriculture/analysis/markets/foodprices/index_en.htm.



[2]     COM(2009) 591 definitivo.



[3]     COM(2010) 484 del 15.9.2010.



[4]     Direttiva 2004/39/CE (GU L 145 del 30.4.2004).



[5]     Direttiva 2003/6/CE (GU L 96 del 12.4.2003).



[6]     “Affrontare le sfide relative ai mercati dei prodotti di base e alle materie prime”, febbraio 2011, COM (2011) 25 definitivo.