Goldman Sachs e nuova speculazione

Era noto che gli asset della Goldman Sachs coprissero solo in minima parte il valore dei suoi derivati, ma fa sempre impressione sapere che oggi detiene 49 mila miliardi di dollari di OTC, a fronte di un valore reale dei suoi assets di 849 miliardi di dollari, cioè un cinquantottesimo. Alla fine del 2008 essa vantava derivati OTC per 30.200 miliardi e a fine marzo 2009, cioè soltanto tre mesi dopo, aveva già 10 mila miliardi in più. Non possiamo dimenticare che nel momento della crisi più grave e devastante della storia e mentre si gettava a capofitto nella speculazione in derivati, essa otteneva altri 10 miliardi di dollari di aiuti TARP da parte del Tesoro. Nel frattempo i suoi manager ottenevano bonus per 4,8 miliardi. La voragine della GS, il reato di frode contestatole dalla SEC e il crollo delle sue azioni sul mercato di Wall Street  rischiano di destabilizzare tutte le borse. Questa scandalosa situazione bancaria si aggiunge all’impennata dei prezzi delle materie prime, dietro la spinta della speculazione. Se il sistema viene inondato di liquidità senza che nel frattempo si siano costruiti argini forti per incanalarla, essa prima o poi si riverserà dove può determinare alti ritorni di profitto, anche a spese dell’intera economia. Il solo costo del salvataggio bancario in America è costato 2.500 miliardi di dollari, mentre il costo totale della crisi per gli Usa oscilla tra i 3.500 e i 5.000 miliardi di dollari. Quanto la seconda guerra mondiale in dollari attuali. La finanza non vuole riforme e tenta di provocare un’ondata d’inflazione che crei una situazione di emergenza e quindi la possibilità di ricatto, come nella crisi bancaria. La stessa amministrazione Obama ne è consapevole e denuncia le grandi banche e le finanziarie americane che stanno spendendo 1,4 milioni di dollari al giorno per operazioni di lobbying al fine di “spegnere la volontà politica di cambiamento”.  

La Commissione 



  1. non considera provocatorio e pericoloso questo ritorno dei grandi finanzieri al tavolo verde dei giuochi speculativi con i fondi dei salvataggi fatti dai governi e con i soldi presi a tasso zero?
  2. Condivide l’opinione che la recente spinta speculativa sulle materie prime non sia il risultato del libero gioco del mercato, ma la decisione della finanza di sfidare in anticipo il sistema politico che continua a parlare di riforme globali, ma tentenna a realizzarle?
  3. Non ritiene che il cuore del problema stia nel meccanismo e quindi nella truffa dei derivati OTC che sono negoziati tra banche e hedge fund  fuori dai mercati regolamentati e perciò sottratti a ogni forma di controllo?
  4. Perché non prende iniziative per varare immediatamente la riforma finanziaria?